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24/03/23

Si fermerà l'aumento dei tassi di interesse dopo le crisi bancarie?

I recenti salvataggi bancari negli Stati Uniti e in Svizzera, dove è finita la storia di un colosso dalla lunga storia come il Credit Suisse, hanno palesemente mutato le aspettative del mercato sull'andamento dei tassi di interesse. Si ritiene infatti che, essendo stati tali aumenti anche una concausa dei problemi delle banche coinvolte, ora le Banche Centrali frenino la loro politica monetaria restrittiva. 

Ma sarà effettivamente così? Sicuramente le banche centrali terranno conto della situazione e dovranno esser più caute, soprattutto nelle dichiarazioni. Può esser che nel breve questo influisca rendendole più prudenti. Ma alla lunga la politica monetaria, specie in Europa, è guidata dalla lotta all'inflazione. Quindi se l'inflazione salisse o non scendesse come desiderato, le Banche Centrali dovranno guardare in faccia alla realtà.

Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, è considerato il massimo esperto di finanza comportamentale. Questa branca dell'economia non studia solo il comportamento degli investitori, ma di fatto di tutti gli attori con un ruolo sui mercati, quindi anche le stesse Banche Centrali. Nel libro  “Rumore” spiega come un rumore di sottofondo, possa impedire a una persona o a un'Istituzione (che ovviamente è fatta di persone)  di ragionare lucidamente e confondere le capacità di giudizio. Non dovrebbe accadere, invece l'esperienza insegna che sono decine gli ambiti in cui le decisioni dovrebbero essere dettate da criteri oggettivi, ma in cui alla fine la realtà è ben diversa dalla teoria. E la colpa è del rumore.

Questo libro sembra ora ben descrivere l'attuale situazione. Sui media e da parte dei cosiddetti esperti si sono rilasciate una marea di dichiarazioni sensazionalistiche sulla situazione delle banche e del sistema creditizio. Un gran polverone che ha nascosto i dati di fatto.

Si è persa di vista l’unico vero problema, lo stesso che ha spinto la politica monetaria: l’inflazione. L’inflazione c’è e non scende nella sua parte più resiliente (core) che pare immune ai rialzi delle banche centrali. 

La crisi delle banche è collegata, ma si tratta di singoli istituti bancari che avevano fatto male i conti, sottovalutando l’effetto devastante del rialzo dei tassi sul prezzo dei bond, oltre al fatto di aver portato avanti investimenti rischiosi che tali si sono rivelati. 

Ora si crede che il trauma dei fallimenti possa spingere Fed e Bce a frenare la corsa. Può essere che il "rumore" di questi salvataggi influenzi le loro decisioni. Ma il rialzo dei tassi è una conseguenza, non la causa, la conseguenza dell'aumento dei prezzi. E se questi non rientreranno le banche centrali non potranno sottrarsi a una cura dolorosa di ulteriori ritocchi nei tassi. Tienine conto quindi nei tuoi attuali investimenti evitando di esser troppo aggressivo su scadenze lunghe. Si possono fare acquisti, ma non andare all in. 

A chi interessa  il tema della finanza comportamentale, in cui non possiamo non vedere il perché i soggetti sul mercato si muovono in certi modi, consiglio tutti i libri di Kahneman, non solo Rumore.

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