Altra casistica riguarda l’iscrizione di ipoteca su un secondo immobile, sempre di proprietà dei mutuatari. Ci si chiede: passati alcuni anni e ridotto quindi il debito residuo, si può liberare da ipoteca questo secondo immobile? In particolare se il rapporto tra il debito residuo e il valore dell’immobile principale si attesta a una percentuale inferiore all'80 per cento.
L'ipoteca è una garanzia reale che grava su un immobile, e che viene iscritta normalmente dalle banche a garanzia del soddisfacimento del loro credito in caso di erogazione di un mutuo. È prevista la possibilità di ridurre l'ipoteca e tale riduzione può operare sui beni ("restrizione") o sulla somma ("riduzione" in senso stretto). Più precisamente, l'articolo 39, comma 5, del Dlgs 385/1993 dispone che «i debitori, ogni volta che abbiano estinto la quinta parte del debito originario, hanno diritto a una riduzione proporzionale della somma iscritta. Essi hanno inoltre il diritto di ottenere la parziale liberazione di uno o più immobili ipotecati quando, dai documenti prodotti o da perizie, risulti che per le somme ancora dovute i rimanenti beni vincolati costituiscono una garanzia sufficiente ai sensi dell'articolo 38».
Se il valore del primo immobile è sufficiente a coprire la garanzia all’80% del debito residuo del mutuo, il mutuatario hadiritto alla restrizione dell'ipoteca. La richiesta di restrizione va presentata alla banca e, in caso di diniego da parte di questa, sarà necessario rivolgersi al Tribunale.
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