Ti potrà esser capitato, magari leggendo le pagine economiche di un quotidiano, di imbatterti nel termine “conto dormiente” o “polizza dormiente”.
Un conto corrente dormiente è un rapporto bancario, di importo maggiore di 100 euro, sul quale non sono state fatte operazioni negli ultimi 10 anni. Il concetto di conto qui è da intendersi in senso molto ampio, venendo a ricomprendere tutti i depositi di denaro generici, per esempio anche i libretti di risparmio, e volendo pure i dossier titoli con tanto di azioni e obbligazioni. Passati 10 anni,tutte le somme depositate in uno di questi prodotti o strumenti finanziari, vengono trasferite all'interno di un Fondo apposito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il quale lo utilizza per scopi socialmente utili.
Prima che il passaggio avvenga, l'istituto di credito ha il compito di informare il titolare del conto che sta per divenire potenzialmente dormiente: il titolare ha sei mesi per “svegliare” il suo conto tramite una semplice operazione, in caso contrario avverrà il passaggio al fondo ministeriale e il risparmiatore ha poi altri 10 anni di tempo per richiedere un successivo rimborso. A molte persone può sembrare persino strano che esistano rapporti dormienti, ma nella realtà sono molto diffusi e probabilmente aumenteranno in futuro. Vediamo perché.
I motivi dei rapporti dormienti
L’origine dei rapporti dormienti raramente è dovuta a dimenticanza. Solitamente derivano da situazioni in cui il proprietario è deceduto o ha perso le capacità cognitive (demenza, coma, ictus, Alzheimer etc.).
In molte famiglie tipicamente è una sola persona, solitamente l’uomo, a gestire i rapporti bancari e finanziari. Capitava sicuramente più nelle famiglie patriarcali del passato, ma è frequente anche oggi. In caso di morte di chi detiene i rapporti bancari e assicurativi, soprattutto se prematura e/o improvvisa, per gli eredi non è sempre semplice rintracciare tutti questi rapporti finanziari. Lo stesso dicasi nel caso di ictus o qualche altro evento che lasci una persona senza quelle capacità di ricordare e comunicare ai parenti le informazioni finanziarie. A questo aggiungiamo il caso delle persone sole.
Ci sono quindi molte situazioni in cui gli eredi possono non essere in grado di rintracciare tutti i rapporti bancari. Soprattutto se sono stati aperti più conti correnti. O se sono state sottoscritte polizze di cui, a parte il contratto iniziale, spesso non rimane traccia.
Perché sostengo che i rapporti dormienti probabilmente aumenteranno in futuro? Per due motivi:
1. i cambiamenti nella società civile e nella familiare in corso ormai da tempo;
2. il cambiamento nei rapporti con le istituzioni finanziarie.
Le comunicazioni con la banca
Partiamo dal secondo. In passato solitamente ci si affidava a una sola banca, al massimo due. E erano le banche sotto casa. Per gli eredi non era così complicato risalire al conto corrente e agli investimenti familiari. Inoltre una volta le comunicazioni bancarie avvenivano quasi sempre via posta. L’unica eccezione, ma limitata a pochi casi, era la posta domiciliata presso una cassetta di custodia presso la filiale. Almeno una volta all’anno, ma in genere con maggiore frequenza, la banca inviava l’estratto conto o altra comunicazione all’ultimo indirizzo noto del cliente. Gli eredi quindi potevano agevolmente scoprire, tramite la posta in arrivo o arrivata negli ultimi mesi, l’esistenza di questi rapporti.
Oggi nella maggioranza dei casi tutta la comunicazione avviene online. La banca fornisce tramite i servizi di homebanking l’estratto conto e le altre informative. Al massimo scrive una mail per ricordare al cliente che è stato pubblicato un nuovo documento sull’home banking. E’ più difficile perciò aver prove tangibili dell’esistenza di un conto corrente o di altro rapporto finanziario. Non basta come in passato controllare nella corrispondenza del defunto. Aggiungiamoci che, grazie a Internet, è molto più semplice e frequente detenere rapporti con più banche. Si pensi ai vari conti di deposito o ai conti completamente online.
I cambiamenti nella famiglia italiana
Nel recente passato la famiglia tipica era composta da una coppia e mediamente due figli. Oggi è tutto molto più parcellizzato. Sono tantissime le coppie senza figli. E le famiglie single, composte quindi da un solo individuo, sono addirittura la maggioranza relativa (oltre 8 milioni). Ci sono poi molte coppie separate e divorziate che spesso non mantengono più grandi rapporti. Figli che emigrano in altri paesi. In futuro insomma, anche se può sembrare triste sebbene sia l’evidente realtà dei fatti, aumenteranno sensibilmente le persone che moriranno da sole, senza parenti stretti vicini che possano assisterli.
Come tutelarsi
Dall’unione di questi due trend (smaterializzazione dei rapporti con la banca e parcellizzazione delle famiglie) ne deriva che in futuro sarà più complicato per gli eredi rintracciare i rapporti finanziari del defunto o di una persona che ha perso l’autosufficienza psichica. Sarà insomma più facile che un rapporto sfugga. E quando la banca scriverà, dopo 10 anni di immobilità del rapporto, difficilmente ci sarà qualche parente a ricevere la comunicazione all’ultimo domicilio conosciuto.
Che tu abbia una famiglia con figli o no, che tu viva da solo o no, il mio consiglio è di redigere (tenendolo aggiornato periodicamente, quando ci sono stati cambiamenti) un documento che riepiloga i tuoi rapporti con banche e assicurazioni. Un semplice pezzo di carta stampato o scritto a mano e chiuso in busta, in cui riporti le informazioni e l’elenco dei rapporti finanziari detenuti. Non c’è bisogno di arricchirlo troppo, mettendo per es. saldi, e certamente non user e password. Basta una lista delle banche o compagnie assicurative a cui i tuoi eredi potranno rivolgersi in caso di tua improvvisa mancanza o di altri problemi.
Chiaramente l’esistenza di questo documento deve esser nota ai tuoi parenti stretti. O in alternativa può essere lasciata in una busta in un cassetto dove sarà facilmente recuperabile. Può sembrare una preoccupazione eccessiva, ma purtroppo le fatalità accadono e inutile affidarsi alla scaramanzia.
Hai mai pensato se i tuoi parenti sarebbero in grado di recuperare tutte le informazioni finanziarie nel caso ti succedesse qualcosa? O sapresti ritrovarle se succedesse qualcosa al tuo partner? Se la risposta è no, prepara questo documento con la lista dei rapporti. O falla preparare a chi gestisce i soldi in famiglia.
Ciao Luca,
RispondiEliminagrazie per questo utilissimo articolo!
Purtroppo concordo sul fatto che potrebbero tendere ad aumentare questo tipo di situazioni e concordo infatti con i motivi ipotizzati e con i suggerimenti dati.
Dico a sottolineo la parola purtroppo, perchè questa sembra l'ennesima tendenza a vantaggio delle banche (che immagino possano intascarsi tutti i conti sotto i 100 euro, o spolparli variandone tacitamente le condizioni economiche e autoregalandosi dei costi mensili di gestione) o comunque dello stato che si intasca quelle oltre i 100 euro (per un totale di chissà quanti milioni di ingnari legittimi eredi!).
Lato mio era un dubbio che mi ponevo e che reputo vergognoso, il destino di questi conti. sono un classico esempio da te descritto perchè nato nel 1988 ho vissuto e cavalcato la nascita degli smartphone e dell'internet banking con il proliferare di conti gratuiti a zero spese che potevo usare gratuitamente come salvadanaio e di cui difficilmente tutti i miei parenti/possibili eredi possono essere a conoscenza di tutti i conti che ho aperto.
Segnalo comunque che l'esempio del cambio condizioni economiche non l' ho fatto per ipotesi ma per vita vissuta. credo sia l'unica cosa per cui credo di non essere d'accordo sul possibile aumento del fenomeno dei conti dormienti. Perchè le banche oggi hanno tutti gli strumenti e la libertà per controllare chi non sta piu facendo movimenti, e togliergli dei canoni autodecisi e svuotare il conto! Certo in 10 anni svuoti forse un conto con migliaia di euro non svuoti conti coi soldi veri, che sono magari i conti per cui è interessante segnalare l'esistenza agli eredi :)
Quindi anche questo mi porta ancora una volta a ringraziarti per questo utilissimo articolo di cui parlerò sicuramente anche ad amici e parenti! grazie!
Interessante e utile
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