Dal punto di vista economico e finanziario il 2014 si è chiuso con alcuni importanti trend che caratterizzeranno tutto il 2015. Quali sono questi importanti fattori che potranno influenzare i mercati finanziari e l’economia? Quali sono i rischi che si potranno presentare agli investitori?
A questo si aggiunge l’effetto espansivo del calo del prezzo del petrolio e della svalutazione dell’euro verso dollaro (qui sotto i grafici della quotazione del petrolio e euro/dollaro).
Il petrolio a buon mercato favorisce ovviamente le economie occidentali da sempre dipendenti da questa risorsa. Si stima che 10 dollari di ribasso del greggio si traducano in un incremento dello 0,3% del Pil italiano. A cui si aggiunge l’effetto euro, anche qui le stime indicano un ulteriore +0,7-1% di effetto positivo sul Pil se il cambio euro-dollaro rimarrà ai valori attuali.
Senza contare poi che i prezzi dell’oro nero manterranno l’inflazione ai minimi favorendo quindi una politica monetaria accomodante in gran parte del mondo.
Ecco perché si guarda al nuovo anno con moderato ottimismo.
Se il tema Grecia sarà il principale problema nel breve periodo, il vero e grosso problema rimane la crescita europea. Vero che l’effetto euro+petrolio dovrebbe aiutare notevolmente, ma l’Europa ha bisogno di una crescita sostenuta, un +1% non basta a far ripartire l’occupazione o garantirsi da future ricadute.
Tutti sperano negli stimoli della BCE, tanto che ormai Borse e obbligazioni sono dipendenti dalla politica monetaria espansiva. Ma con il tempo questa situazione potrebbe rivoltarsi in un rischio, primo perché non c’è alcuna certezza che questa espansione avrà successo, secondo perché prima o poi le banche (a partire da quella americana) dovranno cambiare indirizzo e questo potrebbe portare a sgonfiarsi eventuali bolle speculative.
Nei prossimi articoli entreremo più in dettaglio sulle aspettative delle macro classi di investimento (liquidità, obbligazioni, azioni). Per ora ti ricordo alcuni principi fondamentali:
I principali fattori – le opportunità
- La politica monetaria delle Banche Centrali, in particolare il possibile avvio del quantitative easing (acquisto di titoli sul mercato) della Bce
- La crescita degli Stati Uniti che ha chiuso il 2014 con il botto
- Il crollo dei prezzi del petrolio
- La svalutazione dell’euro contro praticamente tutte le principali monete, in particolare verso il dollaro americano
A questo si aggiunge l’effetto espansivo del calo del prezzo del petrolio e della svalutazione dell’euro verso dollaro (qui sotto i grafici della quotazione del petrolio e euro/dollaro).
Il petrolio a buon mercato favorisce ovviamente le economie occidentali da sempre dipendenti da questa risorsa. Si stima che 10 dollari di ribasso del greggio si traducano in un incremento dello 0,3% del Pil italiano. A cui si aggiunge l’effetto euro, anche qui le stime indicano un ulteriore +0,7-1% di effetto positivo sul Pil se il cambio euro-dollaro rimarrà ai valori attuali.
Senza contare poi che i prezzi dell’oro nero manterranno l’inflazione ai minimi favorendo quindi una politica monetaria accomodante in gran parte del mondo.
Ecco perché si guarda al nuovo anno con moderato ottimismo.
I rischi
Non mancano però le insidie. Questi stessi fattori infatti possono avere il rovescio della medaglia. Inoltre per l’Europa si riaffaccia lo spettro Grecia che potrebbe riportare turbolenze sui mercati. Effetto che si è già visto negli ultimi giorni visto che gli investitori temono l’incertezza. Incertezza che potrebbe rimanere a lungo visto che le elezioni anticipate in Grecia si svolgeranno il 25 gennaio, e anche dopo ci vorrà ancora tempo per capire se ci sarà una maggioranza stabile e soprattutto quali saranno le richieste politiche. In questa fase elettorale ovviamente gli schieramenti estremizzano i loro programmi, ma una volta al governo tutti dovranno trattare con l’Europa.Se il tema Grecia sarà il principale problema nel breve periodo, il vero e grosso problema rimane la crescita europea. Vero che l’effetto euro+petrolio dovrebbe aiutare notevolmente, ma l’Europa ha bisogno di una crescita sostenuta, un +1% non basta a far ripartire l’occupazione o garantirsi da future ricadute.
Tutti sperano negli stimoli della BCE, tanto che ormai Borse e obbligazioni sono dipendenti dalla politica monetaria espansiva. Ma con il tempo questa situazione potrebbe rivoltarsi in un rischio, primo perché non c’è alcuna certezza che questa espansione avrà successo, secondo perché prima o poi le banche (a partire da quella americana) dovranno cambiare indirizzo e questo potrebbe portare a sgonfiarsi eventuali bolle speculative.
Conclusioni
Occorre ricordare come sia difficile fare previsioni sui mercati finanziari, ancor di più per periodi lunghi come un anno. Ancor di più oggi, in cui un anno è veramente un periodo lunghissimo visto i numerosi avvenimenti che possono influenzare pesantemente i mercati. Molti in questo periodo si sbilanciano in previsioni, ma più per uno scopo mediatico perché il nuovo anno è un periodo significativo ma spesso più a livello mentale e psicologico che reale. Chi fa previsioni oggi le potrebbe cambiare in corso d’anno in base a nuovi dati e fatti, per cui le previsioni sull’anno sono più un esercizio per i giornali. Prendi quindi tutto con le pinze!Nei prossimi articoli entreremo più in dettaglio sulle aspettative delle macro classi di investimento (liquidità, obbligazioni, azioni). Per ora ti ricordo alcuni principi fondamentali:
- il tuo portafoglio finanziario deve avere una logica che rispecchi i tuoi obiettivi, la tua avversione al rischio e un determinato livello di diversificazione, senza eccedere nella frammentazione
- ogni investimento va visto nella sua globalità, ogni acquisto va valutato sulla base di ciò che già si possiede. Anche un investimento rischioso, in un portafoglio equilibrato diventa efficiente.
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