La recente circolare dell’Agenzia delle Entrate ha introdotto di fatto alcune novità sull’imposta di bollo dei buoni fruttiferi postali.
Inoltre l’imposta deve essere calcolata senza effettuare il ragguaglio al periodo di durata del titolo nel corso dell’anno. Tale regola interessa sia il calcolo dell’imposta proporzionale che le soglie minime e massime di imposta previste dalla norma. Si tratta di una deroga alla regola valida solo per i buoni postali.
Pertanto, anche nel caso in cui si sottoscriva il buono postale in corso d’anno, l’imposta deve essere calcolata al 31 dicembre nella misura annua prevista senza effettuare alcun ragguaglio al periodo di detenzione (si paga quindi per intero).
Al momento del rimborso del titolo, inoltre, non deve essere applicata l’imposta relativa alla frazione dell’anno in cui il prodotto viene rimborsato ma esclusivamente la misura del tributo memorizzata negli anni precedenti a quello del rimborso.
Ne deriva che per i buoni che scadono, ad esempio nel corso del 2012, non deve essere applicata alcuna imposta mentre per i buoni posseduti al 31 dicembre 2012 e acquistati nel corso dello stesso anno l’imposta è dovuta in misura piena.
Siccome superi la soglia di esenzione (5.000 euro) a fine 2012 le Poste calcoleranno il bollo di competenza. Applicando l’aliquota dello 0,1% abbiamo circa 10 euro, ma considerando il minimo di legge, ti verranno imputati 34,2 euro (come abbiamo visto prima infatti solo per i buoni postali non si rapporta il bollo al periodo di detenzione).
Lo stesso importo verrà imputato per il 2013 e il 2014, mentre nulla ti verrà addebitato nel 2015 in quanto hai chiesto il rimborso prima di fine anno. A giugno 2015 riceverai quindi il valore nominale del bollo, più gli interessi netti, meno il bollo dal 2012 al 2014 pari a 34,20*3 = 102,6.
Nota poi che in presenza di più buoni a fine anno, i loro controvalori verranno sommati per determinare il superamento della soglia di esenzione e calcolare l’eventuale imposta dovuta alla luce anche dei minimi di legge. Una volta calcolata l’imposta dovuta, questa sarà distribuita pro-quota sui singoli buoni postali per determinare il bollo da pagare al momento del rimborso del titolo.
Le Poste quindi non ti devono aver fatto pagare nulla per il fine 2012, ma semplicemente devono aver preso nota del bollo dovuto su ogni buono.
Maggiori spiegazioni con tutta una serie di esempi li troverai nella Guida gratuita al Bollo che conto di rilasciare tra una settimana . La realizzazione è a buon punto, siamo già oltre 30 pagine. Per rimanere aggiornato iscriviti alla newsletter inserendo la tua email nel box più sotto, oppure in alto a destra. Ti ricordo anche la pagina facebook di Banca del Risparmio.
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Su quale valore si paga il bollo
La prima novità riportata dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate è che ai fini della determinazione dell’imposta da parte delle Poste si tiene conto esclusivamente del valore dei buoni postali fruttiferi al 31 dicembre di ogni anno.Inoltre l’imposta deve essere calcolata senza effettuare il ragguaglio al periodo di durata del titolo nel corso dell’anno. Tale regola interessa sia il calcolo dell’imposta proporzionale che le soglie minime e massime di imposta previste dalla norma. Si tratta di una deroga alla regola valida solo per i buoni postali.
Pertanto, anche nel caso in cui si sottoscriva il buono postale in corso d’anno, l’imposta deve essere calcolata al 31 dicembre nella misura annua prevista senza effettuare alcun ragguaglio al periodo di detenzione (si paga quindi per intero).
Al momento del rimborso del titolo, inoltre, non deve essere applicata l’imposta relativa alla frazione dell’anno in cui il prodotto viene rimborsato ma esclusivamente la misura del tributo memorizzata negli anni precedenti a quello del rimborso.
Ne deriva che per i buoni che scadono, ad esempio nel corso del 2012, non deve essere applicata alcuna imposta mentre per i buoni posseduti al 31 dicembre 2012 e acquistati nel corso dello stesso anno l’imposta è dovuta in misura piena.
Quando si paga effettivamente il bollo sui buoni
La Circolare conferma inoltre che l’imposta viene pagata solo al momento del rimborso del buono, anche se le Poste dovranno calcolare la quota di competenza su ogni titolo ogni fine anno. In pratica al momento di accreditare il buono sul conto o sul libretto postale, verranno trattenuti i bolli relativi agli anni precedenti.Esempio
Supponiamo tu abbia acquistato a giugno 2012 un buono postale di 10.000 euro, di cui chiederai il rimborso esattamente dopo 3 anni.Siccome superi la soglia di esenzione (5.000 euro) a fine 2012 le Poste calcoleranno il bollo di competenza. Applicando l’aliquota dello 0,1% abbiamo circa 10 euro, ma considerando il minimo di legge, ti verranno imputati 34,2 euro (come abbiamo visto prima infatti solo per i buoni postali non si rapporta il bollo al periodo di detenzione).
Lo stesso importo verrà imputato per il 2013 e il 2014, mentre nulla ti verrà addebitato nel 2015 in quanto hai chiesto il rimborso prima di fine anno. A giugno 2015 riceverai quindi il valore nominale del bollo, più gli interessi netti, meno il bollo dal 2012 al 2014 pari a 34,20*3 = 102,6.
Nota poi che in presenza di più buoni a fine anno, i loro controvalori verranno sommati per determinare il superamento della soglia di esenzione e calcolare l’eventuale imposta dovuta alla luce anche dei minimi di legge. Una volta calcolata l’imposta dovuta, questa sarà distribuita pro-quota sui singoli buoni postali per determinare il bollo da pagare al momento del rimborso del titolo.
Le Poste quindi non ti devono aver fatto pagare nulla per il fine 2012, ma semplicemente devono aver preso nota del bollo dovuto su ogni buono.
Maggiori spiegazioni con tutta una serie di esempi li troverai nella Guida gratuita al Bollo che conto di rilasciare tra una settimana . La realizzazione è a buon punto, siamo già oltre 30 pagine. Per rimanere aggiornato iscriviti alla newsletter inserendo la tua email nel box più sotto, oppure in alto a destra. Ti ricordo anche la pagina facebook di Banca del Risparmio.
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Pazzia pura!! solita burocrazia Italiana che complica le cose e non fa capire nulla al contribuente!
RispondiEliminaPersonalmente credo di avere un minimo di conoscenze in materia di finanza, tasse, investimenti e varie, ma questa dei buoni proprio non la capisco!!!
Ciao, interessantissimo grazie
RispondiEliminaQuello che non ho capito è, però, come viene calcolata la soglia dell'esenzione.
Esempio: ho un buono di 4.500 euro di nominale. Lo incasso tra vent'anni. Al momento del rimborso sarò, dunque, sopra i 5.000.
Che pago: 34,2 X 20 anni perchè il valore di rimborso è sopra 5.000 (me alla fine del primo anno ero sotto! se avessi riscattato allora)? O ogni 31/12 si calcola il presunto valore di rimboroso e pago quindi il bollo per gli anni in cui sono andato sopra i 5.000 (quindi all'incirca 34,2 X 10 anni o giù di lì?)
grazie
La seconda ;)
RispondiEliminaOgni 31-12 le Poste calcolano il presunto valore di rimborso e il bollo dovuto. Il bollo viene poi effettivamente pagato solo al momento del rimborso per gli anni precedenti.
Il valore di rimborso comprende gli interessi al netto della ritenuta fiscale. Da notare però che negli esempi dell'Agenzia delle entrate, è stato utilizzato il valore nominale, ma penso sia una dimenticanza.
Grazie mille
RispondiEliminaCredo che lo stesso valga anche per i buoni per minori, vero?
Il dubbio mi viene perché in realtà quelli per minori non sono riscattabili prima del 18^ anno e quindi il valore di rimborso è conosciuto e uno solo fin dall'inizio.
D'altro canto però se si considerasse da subito il valore di rimborso finale si introdurrebbe una deviazione dalle regole e una penalizzazione per il minore.
Che ne pensi?
Grazie ancora.
sì, o almeno per ora nulla è stato detto su esenzioni dei buoni per minori. Considera inoltre che sono soggetti al bollo anche i libretti ai risparmi ai minori.
RispondiEliminaSul valore di rimborso dei buoni è finora il più grosso dubbio che rimane.
ma i buoni postali acquistati pre-matrimonio rientrano comunque nella comunione dei beni?o rimangono dell'intestatario anche dopo il matrimonio?
RispondiEliminae per un libretto postale nominativo come funziona?
grazie
che pazzia! a Novembre 2012 in Poste Italiane nessuno mi aveva informato dell'imposta di Bollo!!!!
RispondiEliminaidem.....ci hanno truffato.....che vergogna
RispondiEliminaI buoni fruttiferi sono la fonte di risparmio del piccolo risparmiatore, del pensionato , del minore per cercare di racimolare quel misero 2% all'anno che non basta a coprire nemmeno l'inflazione annuale;
RispondiEliminae cosa fanno ..? oltre al tasso del 12.5 % che si paga sugli interessi mettono il bollo sulla quantita' nominale del singolo buono investito!
E' facile colpire il piccolo . sono nauseato e dalle poste scarsa trasparenza e informazione.
Ho una domanda:
-se ho 10000 euro investiti ora con 3*4 e mi servono prima dei tre anni devo pagare pure 34.20 per ogni anno?e quindi scendo pure sotto il capitale investito oltre a non prendere un euro di interesse?
Purtroppo sì, non prenderesti gli interessi ma pagherai il bollo di 34,2 euro per ogni fine anno in cui detenevi i buoni. Per maggiori informazioni scarica la guida.
RispondiEliminavorrei capire se il bollo è retroattivo, ossia è valido anche per i buoni sottoscritti in data antecedente a questo ennesimo furto, e/o entrano comunque in gioco dalla data dell'entrata in vigore del bollo dovuto...
RispondiEliminaIl bollo è attivo dal 2012 ma si applica anche ai buoni sottoscritti negli anni passati.
RispondiEliminaciao se ho un buono da 10000 sul libretto e ne prendo 4000 devo pagare il bollo ciao
RispondiEliminase i tuoi buoni superano 5.000 euro a fine anno, ti verrà calcolato il bollo
RispondiEliminasono stato in posta proprio stamattina ed ho scoperto che per giunta i buoni fruttiferi non si cumulano con i fondi sempre appoggiati sullo stesso libretto, praticamente ho pagato 34.20€ per il libretto, 34.20€ per avere quasi niente nei fondi e vedere decurtato altri 34.20€ dal valore di rimborso dei titoli. Praticamente un furto, con scasso!
RispondiEliminasperiamo almeno alla fine di tutto di incassare almeno il capitale integro....che vergogna!!
RispondiEliminase io ho fatto dei buoni nel 2000..poi ne ho fatto degli altri nel 2008,sempre superiori ai 5000 euro,l'imposta di bollo è doppia?attendo risposta grazie
RispondiEliminase il buono del 2000 è dematerializzato (non cartaceo) devi sommare i valori di rimborso dei due buoni e calcolare il bollo moltiplicando per 0,15%.
RispondiEliminaVedi la guida al bollo (in alto a destra) per tutti i dettagli.
Buongiorno , mi accodo anche io alla serie di domande . Io posseggo dei buoni postali ordinari per un valore che supera i 5000€ , ma sono tutti di taglio da 1000 e 2.500 € in questo caso come funziona ?
RispondiEliminaGrazie per la risposta
http://banca-del-risparmio.blogspot.com/2013/01/la-guida-al-bollo-pdf-di-40-pagine.html
RispondiEliminaSalve , ho scaricato la guida e letto i contenuti che mi interessavano . Faccio i complimenti per come sono descritte tutte le varie casistiche e le relative risposte . Pur tuttavia non mi è ancora chiarissima la questione dei buoni. Avendo dei buoni di piccolo taglio acquistati tra il 2002\2004 se li tengo fino alla scadenza naturale del ventennio come faccio a calcolare anno per anno quanto è dovuto e pertanto di quanto saranno decurtati alla fine del periodo ? Le poste daranno indicazione di quanto accantonato ? Scusi per la lunga lettera e grazie per l'eventuale risposta. Saluti
RispondiEliminaImmagino e spero che prima o poi le Poste renderanno disponibile quanto accantonato. Fino ad allora non resta che farsi il calcolo da se.
RispondiEliminaMi è scaduto il 12 Febbraio un BFP cartaceo di 18 mesi con valore nominale 15K. Era stato stipulato a Agosto 2011. L'imposta di bollo addebitatami è stata di 15,00 euro ossia l'0,1% del nominale.
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