Le elezioni in Grecia hanno sancito un risultato pro-Europa.
Ha vinto infatti un partito favorevole agli accordi europei che potrà costruire un’alleanza con una maggioranza parlamentare (anche se sulla carta, in politica poi tutto può succedere).
L’esito delle elezioni greche è positivo per gli europei e allontana lo spettro di una crisi dell'Euro, anche se i problemi restano.
La vittoria di una coalizione favorevole agli accordi europei renderà più semplice la revisione di questi accordi, la stessa Germania dovrebbe ammorbidire le proprie posizioni rendendo meno rigide le condizioni imposte alla Grecia.
Se i dati e la volontà politica saranno confermatati, gli esiti elettorali ellenici si rifletteranno positivamente sui mercati azionari e sullo spread Btp-Bund (e ovviamente sulle obbligazioni greche).
Ne beneficerà poi l’euro che già stanotte ha avuto una perentoria risalita:
Ma come detto, i problemi restano sul tavolo. La Grecia rimane un paese in crisi che da solo non potrà sostenersi. L’incertezza politica poi rimane alta. Anzitutto bisognerà vedere se e quanto solida sarà la coalizione di governo in Grecia.
A fine mese è atteso un nuovo summit europeo e qui occorrerà vedere quali iniziative saranno attuate, in particolare si testerà se il governo tedesco verrà incontro alle richieste della comunità internazionale o rimarrà rigido sulle sue posizioni di austerity.
Nonostante una possibile euforia iniziale quindi è ancor presto per cantare vittoria. I piccoli risparmiatori è meglio che evitino per ora di entrare sul mercato azionario mantenendo le attuali posizioni in azioni e obbligazioni. L’Europa ha vinto una battaglia ma la guerra è ancora lunga.
Per ora meglio stare alla finestra e rimanere liquidi sul breve termine, lasciando eventualmente i soldi sui conti deposito (che non solo offrono un buon rendimento ma anche la garanzia del capitale), in attesa che la situazione politica ed economica sia più chiara. Anche perché l’estate, come nel 2011, rimane un periodo in cui è pericoloso essere troppo esposti alla volatilità dei mercati finanziari.
Ha vinto infatti un partito favorevole agli accordi europei che potrà costruire un’alleanza con una maggioranza parlamentare (anche se sulla carta, in politica poi tutto può succedere).
L’esito delle elezioni greche è positivo per gli europei e allontana lo spettro di una crisi dell'Euro, anche se i problemi restano.
La vittoria di una coalizione favorevole agli accordi europei renderà più semplice la revisione di questi accordi, la stessa Germania dovrebbe ammorbidire le proprie posizioni rendendo meno rigide le condizioni imposte alla Grecia.
Elezioni greche e mercati finanziari
I mercati avevano già scommesso su un esito positivo come traspare dall’andamento rialzista dell’ultimo fine settimana.Se i dati e la volontà politica saranno confermatati, gli esiti elettorali ellenici si rifletteranno positivamente sui mercati azionari e sullo spread Btp-Bund (e ovviamente sulle obbligazioni greche).
Ne beneficerà poi l’euro che già stanotte ha avuto una perentoria risalita:
Ma come detto, i problemi restano sul tavolo. La Grecia rimane un paese in crisi che da solo non potrà sostenersi. L’incertezza politica poi rimane alta. Anzitutto bisognerà vedere se e quanto solida sarà la coalizione di governo in Grecia.
A fine mese è atteso un nuovo summit europeo e qui occorrerà vedere quali iniziative saranno attuate, in particolare si testerà se il governo tedesco verrà incontro alle richieste della comunità internazionale o rimarrà rigido sulle sue posizioni di austerity.
Nonostante una possibile euforia iniziale quindi è ancor presto per cantare vittoria. I piccoli risparmiatori è meglio che evitino per ora di entrare sul mercato azionario mantenendo le attuali posizioni in azioni e obbligazioni. L’Europa ha vinto una battaglia ma la guerra è ancora lunga.
Per ora meglio stare alla finestra e rimanere liquidi sul breve termine, lasciando eventualmente i soldi sui conti deposito (che non solo offrono un buon rendimento ma anche la garanzia del capitale), in attesa che la situazione politica ed economica sia più chiara. Anche perché l’estate, come nel 2011, rimane un periodo in cui è pericoloso essere troppo esposti alla volatilità dei mercati finanziari.
Ma in caso estremamente catastrofico la grecia dovesse abbandonare l'euro e, come alcuni sostengono, spagna ed italia dovessero seguire a ruota, i conti correnti italiani verrebbero automaticamente convertiti nella nuova valuta? o c'è modo di dare disposizioni alla banca di mantenere il conto in euro e di provvedere a cambiarli soltanto via via che se ne abbia necessità ?
RispondiEliminaAlessandro, in tal caso i conti sarebbero subito convertiti nella nuova valuta. Il processo però non è così semplice.
RispondiEliminaInoltre più che di uscita dell'Italia dall'euro, si tratterebbe della fine dell'euro con ritorno alle valute nazionali