Se i mutui alle famiglie sembrano tornare a crescere, non così sembra essere per i prestiti guardando i dati del 2009.
Sono soprattutto i prestiti finalizzati (quelli destinati ad uno specifico acquisto, spesso erogati nei punti vendita) a crollare: – 16,9% con –16,7% per quelli destinati all’acquisto dell’auto.
Ma anche i prestiti personali (prestiti in cui si è liberi di utilizzare la somma ricevuta per qualsiasi destinazione) hanno perso il 13,9%.
Continua invece la crescita della Cessione del quinto (prestito rimborsato tramite una quota dedotta direttamente dallo stipendio o dalla pensione), ma in forte rallentamento rispetto agli anni scorsi: + 4,1% (con però un +30% per la cessione ai pensionati).
In aumento inoltre le situazioni di difficoltà a pagare le rate del prestito con i default saliti al 3,1% (dato Crif a settembre 2009).
Da parte dell’offerta c’è sicuramente più attenzione a proporre prestiti, soprattutto verso categorie considerate a rischio come atipici e immigrati, però non sembra esserci stata una stretta come quella effettuata da alcune banche per i mutui (vedi Unicredit).
Anche la domanda di prestiti sembra essere in calo, anche in questo caso le famiglie sembrano essere più prudenti nell’indebitarsi anche a causa di situazioni lavorative incerte (disoccupazione o cassa integrazione). Certamente il calo dei prestiti finalizzati fa capire che le famiglie stanno non solo riducendo i prestiti ma probabilmente stanno rinviando la sostituzione di beni durevoli come l’auto o il frigorifero. Del resto se calano i consumi è normale che i finanziamenti al consumo non possano crescere.
Pur essendo le famiglie italiane poco indebitate rispetto alla media europea, ritengo opportuna la prudenza dimostrata dagli italiani in questo periodo.
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Andamento prestiti in Italia nel 2009
I dati Assofin mostrano un andamento dei prestiti erogati nel 2009 in calo dell’11,3%.Sono soprattutto i prestiti finalizzati (quelli destinati ad uno specifico acquisto, spesso erogati nei punti vendita) a crollare: – 16,9% con –16,7% per quelli destinati all’acquisto dell’auto.
Ma anche i prestiti personali (prestiti in cui si è liberi di utilizzare la somma ricevuta per qualsiasi destinazione) hanno perso il 13,9%.
Continua invece la crescita della Cessione del quinto (prestito rimborsato tramite una quota dedotta direttamente dallo stipendio o dalla pensione), ma in forte rallentamento rispetto agli anni scorsi: + 4,1% (con però un +30% per la cessione ai pensionati).
In aumento inoltre le situazioni di difficoltà a pagare le rate del prestito con i default saliti al 3,1% (dato Crif a settembre 2009).
Motivi del calo
Quando un mercato si riduce le motivazioni possono essere trovate sia sul lato della domanda che dell’offerta.Da parte dell’offerta c’è sicuramente più attenzione a proporre prestiti, soprattutto verso categorie considerate a rischio come atipici e immigrati, però non sembra esserci stata una stretta come quella effettuata da alcune banche per i mutui (vedi Unicredit).
Anche la domanda di prestiti sembra essere in calo, anche in questo caso le famiglie sembrano essere più prudenti nell’indebitarsi anche a causa di situazioni lavorative incerte (disoccupazione o cassa integrazione). Certamente il calo dei prestiti finalizzati fa capire che le famiglie stanno non solo riducendo i prestiti ma probabilmente stanno rinviando la sostituzione di beni durevoli come l’auto o il frigorifero. Del resto se calano i consumi è normale che i finanziamenti al consumo non possano crescere.
Pur essendo le famiglie italiane poco indebitate rispetto alla media europea, ritengo opportuna la prudenza dimostrata dagli italiani in questo periodo.
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