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24/11/25

Come Investire nei BTP nel 2025-2026: Guida Pratica tra Rendimento, Rischi e Orizzonte Temporale

Quando si parla di BTP, un assunto sembra sempre valido: la matematica non mente. O quasi.
Guardando solo i numeri, infatti, oggi i BTP a lunga scadenza (15-20 anni) offrono rendimenti più elevati — intorno al 4%, contro il poco più del 2% delle scadenze brevi (1-2 anni).
E allora perché non comprare solo titoli lunghi?

La risposta è semplice: il rendimento non è tutto. Entrano in gioco la durata, il rischio, l’andamento dei tassi e soprattutto le esigenze personali dell’investitore.

Vediamo perché molti consulenti indicano oggi i BTP a media scadenza (6-8 anni, rendimento ~3%) come la scelta più equilibrata.

 

1. Le Scadenze dei BTP: Cosa Conviene Davvero?

Negli ultimi mesi la “curva dei rendimenti” dei BTP — cioè il rendimento crescente man mano che aumenta la durata — si è inclinata di più.

  • Da inizio anno, passando dai titoli a 2 anni a quelli a 10 anni, il rendimento aggiuntivo è salito da +1,10% a +1,30%.

  • Anche sulle scadenze molto lunghe il trend è simile: dal +0,65% al +0,90% nel passaggio 10 → 30 anni.

Questo è accaduto per due motivi:

  1. I rendimenti dei BTP fino a 7-8 anni sono scesi.

  2. I rendimenti dei BTP sopra i 15 anni sono saliti.

Risultato: i BTP lunghi pagano molto di più, ma richiedono anche molta più pazienza (e tolleranza alle oscillazioni).

rendimento btp

  

2. Lo Spread BTp/Bund: Quanto Può Scendere Ancora?

Lo spread oggi è intorno ai 74 punti base, vicino ai minimi degli ultimi anni.
Secondo gli esperti, potrebbe scendere ancora un po’, ma lo spazio residuo è limitato. Lo spread riflette infatti tre elementi:

  • la discesa dell’inflazione in area euro,

  • l’attesa di tagli dei tassi nel 2025,

  • una maggiore stabilità percepita nei conti pubblici italiani.

Ma attenzione: lo spread può scendere anche se la Germania peggiora, non solo se l’Italia migliora. Se il Bund sale di rendimento, il differenziale si restringe per “effetto relativo”.

 

Parte breve della curva: occhio alle illusioni

I BTP a 1-3 anni hanno già incorporato quasi del tutto le aspettative sui tagli BCE.
Questo significa che oggi hanno poco spazio di apprezzamento e offrono rendimenti più bassi rispetto ai mesi scorsi.

 

3. I Rischi dei BTP Lunghi (15-30 Anni)

Qui è necessario essere molto chiari:
i BTP ultra-long oscillano tantissimo quando i tassi si muovono.

Se i tassi salgono:

  • il valore di un BTP a 20-30 anni può crollare anche del 20-30%,

  • e potrebbero volerci anni per tornare in pari.

I consulenti, infatti, li raccomandano solo in casi specifici, come:

  • chi vuole flussi cedolari garantiti per decenni,

  • chi non si preoccupa delle oscillazioni intermedie,

  • chi ha obiettivi molto lontani nel tempo.

 

Per tutti gli altri?

Meglio evitare.
Il rendimento non compensa adeguatamente il rischio di duration.

 

4. Quando Ha Senso un BTP a 30 Anni?

Per obiettivi lunghissimi, la musica cambia.

Esempi:

  • costruire una sorta di “pensione integrativa fai da te”,

  • mettere da parte un capitale per figli o nipoti.

Un BTP 30 anni al 4,35% contro un’inflazione attesa poco sotto il 2% significa:

  •  rendimento reale stimato: quasi +2,5% annuo

Su 30 anni non è poco, e può battere l’aumento del costo della vita nel lungo periodo.

 

5. BTP a Media Scadenza (5-8 Anni): l’Equilibrio Migliore

Secondo molti consulenti, oggi le scadenze intermedie offrono:

  • rendimenti intorno al 3%,

  • rischio inferiore rispetto ai titoli ultra-long,

  • protezione migliore in caso di rialzi dei tassi,

  • volatilità moderata.

Un compromesso ideale per:

  • investitori prudenti,

  • risparmiatori con orizzonte 5-10 anni,

  • chi vuole stabilità senza rinunciare del tutto al rendimento.

     

6. Quanto Mettere in BTP? Le Regole del Portafoglio

In un portafoglio diversificato, i BTP non dovrebbero mai essere il mattone dominante, perché:

  • espongono interamente al rischio-Paese Italia,

  • non proteggono dall’inflazione come gli strumenti indicizzati,

  • non sostituiscono l’esposizione azionaria nel lungo periodo.

     

Indicazioni generali dai consulenti:

  • Investitore prudente o medio: 10-15% del portafoglio.

  • Investitore moderately aggressive, senza obiettivi specifici: 15-20%.

  • Quota oltre il 20%: solo per esigenze particolari e consapevoli.

     

Conclusioni: Quali BTP Convengono Oggi?

In sintesi:

Tipo di BTP Rendimento Rischio Quando conviene
1-3 anni ~2% Basso liquidità parcheggiata, attesa
5-8 anni ~3% Moderato scelta equilibrata per la maggior parte dei risparmiatori
15-20 anni ~4% Alto obiettivi precisi e lunghissimi, tolleranza alla volatilità
30 anni 4,35% Molto alto pensione integrativa, tesoretto per figli

 

Il rendimento dei BTP oggi è interessante, ma il vero investimento intelligente non consiste nel scegliere il titolo che paga di più, bensì quello che si adatta meglio:

  • al proprio orizzonte temporale,

  • alla propria tranquillità emotiva,

  • al proprio approccio al rischio,

  • al ruolo complessivo nel portafoglio.

Il BTP può essere un tassello prezioso, ma — come ogni buon mattone — funziona solo se incastrato nel modo giusto all’interno dell’intera costruzione.

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