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16/09/25

Oro in portafoglio: Pac, costi e alternative più efficienti

investire in oro
Sempre più risparmiatori guardano all’oro come a un “bene rifugio” capace di proteggere il patrimonio nei momenti di incertezza. Un lettore racconta di aver avviato, a giugno 2025, un piano di accumulo (Pac) in oro fisico, destinandovi il 3% del proprio patrimonio. Il resto è suddiviso tra titoli di Stato, fondi azionari e obbligazionari e conti deposito, con un orizzonte temporale di 15 anni. La domanda è: ha senso incrementare questo investimento?

 

L’oro come diversificazione

L’oro si distingue perché ha un andamento decorrelato rispetto alle altre principali asset class, come azioni e obbligazioni. Per questo rappresenta un buon elemento di diversificazione.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che l’oro è molto volatile, in alcuni periodi comparabile proprio ai mercati azionari. Per questo, oltre certe percentuali, l’investimento può diventare rischioso: un’esposizione del 3-5% del portafoglio è generalmente considerata equilibrata per la maggior parte dei profili di rischio.

 

Occhio ai costi

Il vero nodo dei Pac in oro fisico sono i costi. Commissioni annue vicine all’1% (0,90% nel caso citato) possono erodere in modo significativo i rendimenti di lungo periodo. A questi vanno eventualmente aggiunti:

  • spese di acquisto periodiche;

  • costi di custodia dell’oro fisico;

  • eventuali commissioni di gestione legate all’intermediario.

Se ci sono costi fissi per ogni versamento, può essere più efficiente ridurre la frequenza dei versamenti e aumentare l’importo unitario, così da limitare l’impatto percentuale delle commissioni.

 

L’alternativa degli Etc

Una strada spesso più conveniente è rappresentata dagli Etc (Exchange traded commodities) a replica fisica dell’oro. Si tratta di strumenti quotati in Borsa che seguono l’andamento del prezzo del metallo giallo, garantiti da lingotti custoditi da banche specializzate.

I vantaggi sono diversi:

  • Costi di gestione molto più bassi (tra 0,10% e 0,50% annuo, contro lo 0,90% del Pac in oro fisico).

  • Semplicità fiscale: acquistando l’Etc tramite un intermediario italiano, non servono dichiarazioni aggiuntive. Le eventuali plusvalenze sono gestite direttamente dall’intermediario e possono essere compensate con minusvalenze di altri strumenti.

  • Trasparenza: i principali emittenti pubblicano i numeri di serie e la collocazione dei lingotti che garantiscono l’Etc.

     

Tra i più noti sul mercato:

  • Invesco Physical Gold Acc (Isin IE00B579F325, Ter 0,12%);

  • Amundi Physical Gold Acc (FR0013416716, Ter 0,12%);

  • Xtrackers Physical Gold Securities Acc (DE000A2T0VU5, Ter 0,11%).

 

Integrare oro in portafoglio è una scelta sensata per la diversificazione, ma serve equilibrio: meglio non superare percentuali troppo elevate e valutare bene i costi. Un Pac in oro fisico può avere senso se si desidera possedere realmente il metallo, ma per chi punta solo a seguire il prezzo dell’oro gli Etc fisici sono strumenti più efficienti, economici e semplici da gestire. L'oro fisico ha comunque un suo fascino, specie se fatto tramite monete (non numismatiche e che quindi riflettono solo il valore del metallo, come la sterlina inglese o il ducato italiano).  Ricorda che in caso di acquisto di oro fisico dovrai conoscere la tassazione dell'oro fisico.

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