La rubrica "La posta del risparmiatore" di Plus24 del 15 marzo 2025 affronta il caso di un possessore di obbligazioni Ifc (International Finance Corporation) con tasso fisso del 5,25% e scadenza nel 2022 (Codice Isin XS1796077789) denominate in rubli, che non sono state rimborsate a causa del blocco conseguente alle sanzioni imposte alla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.
La Risposta dell'Esperto:
Jacopo Ceccatelli, responsabile clientela istituzionale di Finint Private Bank, risponde al quesito del lettore facendo chiarezza sulla situazione attuale e sulle possibili prospettive.
- Il Blocco Persiste: Ceccatelli ribadisce che, al momento, rimane la proibizione per il sistema bancario europeo, nord-americano e di altri paesi occidentali di operare in rubli. Questo blocco è la ragione principale per cui i rimborsi non sono stati possibili, a prescindere dall'emittente o dallo strumento finanziario.
- Solidità dell'Emittente: È importante sottolineare che l'International Finance Corporation (Ifc), un'emanazione della Banca Mondiale con un rating elevatissimo (Aaa/AAA), ha la piena capacità di rimborsare l'obbligazione. Il problema non è la solvibilità dell'Ifc, ma l'impossibilità di movimentare la valuta in cui il bond è denominato, il rublo.
- Sospensione dei Rimborsi: Di conseguenza, i rimborsi continuano ad essere "sospesi" dai circuiti internazionali di regolamento ormai da circa tre anni.
- Approcci Diversi alle Sanzioni: Ceccatelli evidenzia come la nuova amministrazione statunitense sembri avere un approccio "più possibilista" rispetto alle sanzioni contro la Russia, diversamente dalla precedente amministrazione Biden e dalla maggior parte dei paesi europei.
- Possibili Novità Future: In quest'ottica, non si escludono novità positive nei prossimi mesi riguardo alle sanzioni. Tuttavia, al momento, la restrizione sulle operazioni in rubli permane.
- Incertezza su Tempi e Modi: Nonostante un potenziale aumento delle probabilità di una soluzione negoziale al conflitto in Ucraina (che potrebbe portare alla rimozione delle sanzioni), i modi e i tempi di un'eventuale rimozione delle sanzioni rimangono estremamente incerti.
Cosa Possono Fare i Detentori?
Alla luce di questa situazione, la risposta di Ceccatelli per Vignotto Mauro e per tutti i possessori di obbligazioni in rubli è chiara: non resta che portare pazienza.
- Nessun Dubbio sul Rimborso (da parte dell'emittente): Dato l'elevato standing creditizio dell'Ifc, non è in discussione se il rimborso arriverà , ma solo quando sarà possibile ricevere la somma dovuta.
- Monitorare gli Sviluppi Geopolitici: I detentori dovrebbero prestare attenzione agli sviluppi geopolitici e alle decisioni delle autorità internazionali in merito alle sanzioni contro la Russia. Un allentamento o una rimozione delle sanzioni sarebbe il fattore chiave per sbloccare i rimborsi.
- Considerare la Propria Residenza: È importante essere consapevoli che ogni paese sta applicando il "blocco" con modalità diverse, il che potrebbe comportare trattamenti differenti per gli investitori a seconda della loro residenza.
In conclusione, la situazione per i detentori di questi titoli Ifc in rubli rimane in una fase di stallo. La solidità dell'emittente garantisce la potenziale restituzione del capitale, ma il blocco valutario imposto dalle sanzioni internazionali impedisce al momento qualsiasi operazione di rimborso. La speranza di uno sblocco è legata a futuri sviluppi politici e a un possibile cambiamento nell'approccio alle sanzioni da parte delle principali economie mondiali.
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