In un precedente articolo ho descritto l'obbligazione Unicredit con tasso 6,3% (codice Isin IT0005571051) spiegando come in realtà il rendimento atteso sia ben più basso del valore della cedola civetta e indicandoti come sia un titolo non adatto al piccolo risparmiatore. Questo bond è ancora in corso di collocamento e quindi quota su 100 in quanto Unicredit lo sta ancora vendendo ai suoi clienti anche se chiunque è già libero di acquistarlo sul mercato.
Negli ultimi 2-3 mesi sono stati emessi diverse obbligazioni di questo tipo, sempre da parte di Istituti finanziari, oltre all'obbligazione di Unicredit, ci sono in circolazione titoli di Barclays, Goldman a Societe Generale. Dovrebbe già esser evidente che si tratta di società esperte nel costruire prodotti appetibili per gli investitori ma vantaggiose per loro.
Qual è il vero rendimento?
Qual è l'elemento che attira l'investitore? Sicuramente la cedola, tutti questi bond in realtà non pagano cedole periodiche, gli interessi si accumulano e sono pagati a scadenza o alla data di rimborso anticipato. Ma si presentano con un tasso molto alto, tra il 6 e il 7% che attira l'investitore inesperto di matematica finanziaria. Considerando infatti che il pagamento avviene di regola solo alla scadenza, il rendimento reale scende ben sotto il 5%, in linea con i rendimenti di titoli analoghi dello stesso emittente visto che le scadenze sono sempre ben superiori ai 10 anni. Per es. l'obbligazione Unicredit ha una durata di 13 anni.
Facciamo un esempio. Se acquisto un bond decennale che paga il 6% annuo lordo ma viene pagato solo alla scadenza il suo rendimento non sarà del 6% come sembra, ma inferiore perché dopo 10 anni mi verrà restituito il capitale iniziale, oltre a 10 cedole da 600 euro (6% su 10.000 per dieci anni), ovvero alla scadenza avrò 16.000 euro. Il tasso annuo di crescita composto di questo investimento secondo le formule di matematica finanziaria è pari al 4,8% lordo.
Come al solito in finanza nessuno regala nulla, figurarsi le banche che sanno far bene i loro conti. L'alto tasso di interesse è uno specchio per le allodole però come purtroppo capita spesso, sembra funzionare visto che queste emissioni si ripetono.
Come funziona la call
Altra particolarità di questi titoli è che pur avendo scadenza lontana potrebbero esser rimborsati prima perché presentano un'opzione call a favore dell'emittente. Che significa? Che Unicredit o Goldman possono periodicamente (generalmente ogni anno al compleanno dell'obbligazione) riacquistare il titolo pagando tutti gli interessi maturati. Queste obbligazioni bancarie diventano tanto più competitive quanto più ravvicinato è il momento del richiamo sul mercato.
Si potrebbe quindi pensare, visto l'andamento degli ultimi giorni che ha visto un drastico calo dei tassi di mercato, a una scommessa su un rimborso anticipato. Se i tassi scendono infatti l'emittente sarà invogliata a richiamare i titolo visto che potrà emetterne uno nuovo a tassi inferiori. Ma attenzione a queste scommesse, a maggior ragione considerando che le scadenze di questi titoli sono ancora lontane, minimo 6 mesi, 11 nel caso del bond Unicredit.
Si deve partire dall'assunto che le banche sanno prezzare il titolo, un investitore in genere no, soprattutto uno strutturato come questo che presenta un'opzione call molto complessa da valutare. Cosa devi considerare? Al primo compleanno non è detto che la banca eserciti l'opzione anche se teoricamente le conviene. La banca infatti può preferire attendere che i tassi si abbassino ulteriormente se queste sono le sue aspettative.
Inoltre anche se la banca rimborsa, il risparmiatore si ritroverà in una situazione di mercato totalmente diversa con rendimenti più bassi. Lo ha visto bene chi ha comprato il titolo Unicredit quando ne ho parlato al collocamento. Quell'investitore avrebbe maturato nel frattempo interessi al 6,3% ma si è perso totalmente il recupero delle obbligazioni a tasso fisso puro. Se a novembre 2024 Unicredit gli pagherà la cedola, avrà portato a casa un super rendimento. Ma solo per un anno e dovrà ora cercar nuove obbligazioni che renderanno meno del 4%. Quando un mese fa ne trovava facilmente al 5% per 10 o più anni. Quindi ha ottenuto un extrarendimento superiore all'1% nel primo anno, ma ci perderà per molti anni futuri.
Queste obbligazioni sono pure scommesse da maneggiar con cura acquistandole nel caso su fluttuazioni negative di mercato. Ma vale sempre la regola di non acquistare ciò che non capisci. Ora se non sei in grado nemmeno di stimare il valore della call, componente fondamentale di questa obbligazione, significa che non capisci ciò che stai comprando. Ti potrà andar magari bene, ma come quando lanci una monetina.
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