Quindi attenzione a non farti attrarre da azioni con alti dividendi perché una volta staccato il valore dell’azione, a differenza dell’obbligazione, scenderà di conseguenza.
Premesso questo importante aspetto, calcolare il rendimento delle azioni può comunque esser un elemeno per valutare le azioni, specie se c’è una storia pregressa di alti dividendi e non sono quindi frutto di eventi straordinari.
I primi 8 mesi dell’anno sono stati tra i migliori della storia per le principali Borse mondiali e Piazza Affari si è messa in luce posizionandosi nei primi tre posti per performance.
Anche al netto dell’impatto fiscale, che nel caso dei dividendi è più del doppio rispetto alle cedole dei titoli di Stato, il rendimento offerto dalle azioni sfiora la doppia cifra, anche se con un profilo di rischio molto più elevato.
Intesa SanPaolo ad esempio, nell’ipotesi incui le stime di profitto degli analisti per l’anno in corso vengano confermate, ai prezzi attuali, che scontano un rialzo del 25% da inizio anno, offre un rendimento superiore all’8% sulla cedola di prossima distribuzione.
E come accade oramai da anni, diverse blue chip anticiperanno parte dei coupon tra il mese di settembre e dicembre: ad esempio Eni, STMicroelectronics, Banca Mediolanum, Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, e Terna.
Nella tabella del Corriere Economia vengono confrontati i dividendi delle azioni italiane e i titoli di Stato sulle principali scadenze.
Emerge con chiarezza è che nonostante l’indice delle blue chip sia salito di oltre il 20% da inizio anno, la maggior parte dei dividendi batte i titoli di Stato. La cedola più generosa del Btp a 30 anni, pari al 4,1% netto, è circa la metà di quella di Intesa Sanpaolo.
Altro dato importante è che in cima alla lista delle società più generose con i propri azionisti ci sono i titoli bancari grazie al rialzo dei tassi che impatta positivamente sulla marginalità . A dimostrazione di una certa infondatezza di fondo delle polemiche sulla tassa degli extra-profitti bancari.
Il primo titolo non finanziario è Stellantis, il colosso automobilistico che dovrebbe distribuire un dividendo netto superiore al 6%, la prossima primavera. Ci sono poi società come Enel, Eni, Italgas e Snam tradizionalmente generose con i propri soci.
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