Lo scoppio inflazionistico e la rapida risalita dei tassi hanno cancellato quell'epoca e gli addetti ai lavori nell'industria finanziaria sono ora convinti che i tassi d'interesse siano destinati a rimanere elevati per un periodo non breve.
Attualmente i titoli di stato americani, gli US Treasury a 2 anni, rendono oltre il 5% ed i titoli decennali oltre il 4%. Due anni fa per ottenere lo stesso rendimento si dovevano prestare fondi ai Paesi in via di sviluppo assumendosi forti rischi. Certamente va considerata l'erosione dell'inflazione, ma ad ogni modo l'opzione descritta permette di ottenere rendite sul cash senza ragionevole rischio di default.
Con i tassi a zero i gestori erano obbligati a valutare asset rischiosi e a movimentare continuamente il portafoglio, ma con i Treasury Bills tra il 5 ed il 6% gli stessi fund manager possono comprare e limitarsi ad aspettare il passare del tempo.
Una situazione ideale visto che nella maggior parte dei casi la scelta più opportuna e razionale consiste nell'astenersi da entrare e uscire dai mercati, limitandosi a partecipare ai trend di lungo periodo, monitorando le oscillazioni significative allo scopo di modificare tatticamente il portafoglio.
Chiaramente per il piccolo investitore italiano i Tbond americani comportano un rischio cambio per cui sono da prendere con adeguate coperture o consapevolezza (es. mantenendo un conto in dollari collaterale).
Ma resta aperta la medesima strada dei grandi gestori acquistando bond comunitari che offrono qualcosa meno ma permettono di perseguire analoga strategia.Si tratta di un'estremizzazione ma rende l'idea di come oggi non ci voglia molto per ottenere un buon rendimento in sicurezza. E' comunque opportuna una qualche diversificazione nel settore azionario entrando sempre tramite Etf (mentre per le obbligazioni si può optare anche su singoli titoli).
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