Professionisti, lavoratori autonomi e ditte individuali devono avere un conto corrente separato per la loro attività ?
Questa è una domanda che mi ha posto un lettore di Banca del Risparmio, ma sapendo che può interessare più persone rispondo pubblicamente con un articolo.
Successivamente il Decreto Legge 112/2008 ha abrogato alcuni obblighi del precedente decreto.
In ogni caso questi sono i punti principali da conoscere:
Ma ricorda, non solo non sei obbligato a tenere un conto corrente separato, non sei nemmeno obbligato ad averne uno dedicato a imprese o in generale a persone giuridiche, puoi infatti utilizzare un normale prodotto per privati.
In certi casi può convenire avere un conto imprese per professionisti.Gli elementi da tenere in considerazione per una buona scelta sono:
In attesa di recensire alcuni conti correnti dedicati a professionisti e imprese, ti segnalo due ottime soluzioni:
Questa è una domanda che mi ha posto un lettore di Banca del Risparmio, ma sapendo che può interessare più persone rispondo pubblicamente con un articolo.
E' obbligatorio il conto corrente per i professionisti?
Il problema dell’obbligo di un conto corrente per professionisti, artisti etc si pone con il Decreto Legge 223/2006 che stabiliva che questi “sono obbligati a tenere uno o più conti correnti bancari o postali ai quali affluiscono, obbligatoriamente, le somme riscosse nell'esercizio dell'attività e dai quali sono effettuati i prelevamenti per il pagamento delle spese...”Successivamente il Decreto Legge 112/2008 ha abrogato alcuni obblighi del precedente decreto.
In ogni caso questi sono i punti principali da conoscere:
- i professionisti, autonomi e ditte individuali devono avere un conto corrente bancario o postale su cui fare affluire entrate e uscite derivanti dalla loro attività professionale
- tale conto corrente può essere lo stesso conto utilizzato per scopi privati. Non occorre quindi avere due conti correnti, purché si mantengano separate le operazioni e sia intestato (o cointestato) a te. Se ne deduce che se l’attività è svolta sotto ragione sociale di Nome Cognome, si può utilizzare il conto privato, se la ragione sociale è diversa si dovrà avere un conto apposito.
Quando può servire?
Praticamente tutte le banche hanno in catalogo conti corrente specifici per lavoratori autonomi e piccole imprese. Spesso sono le banche stesse a creare confusione (interessata) richiedendo di aprire un prodotto ad hoc per la propria attività .Ma ricorda, non solo non sei obbligato a tenere un conto corrente separato, non sei nemmeno obbligato ad averne uno dedicato a imprese o in generale a persone giuridiche, puoi infatti utilizzare un normale prodotto per privati.
In certi casi può convenire avere un conto imprese per professionisti.Gli elementi da tenere in considerazione per una buona scelta sono:
- i costi. In genere i prodotti per le persone giuridiche hanno costi maggiori rispetto a quelli per privati, anche l’imposta di bolla è più alta;
- i vantaggi offerti. Questi dipendono dalla propria operatività . I conti per persone giuridiche risultano più funzionali per le operazioni tipiche da impresa: fidi e finanziamenti, anticipi su portafoglio commerciale (rid, riba, fatture etc.), servizi di incasso e pagamento, servizio POS per la propria attività commerciale etc. Sono tutti servizi che non puoi avere con un normale servizio per privati (eccetto il fido).
In attesa di recensire alcuni conti correnti dedicati a professionisti e imprese, ti segnalo due ottime soluzioni:
- IWork Pro di IwBank che con zero spese comprende diversi servizi gratuiti. Ha il pregio dei costi e della completezza, può risultare complicato però versare essendo una banca online (si pagano due euro agli sportelli UBI Banca);
- BancoPosta in Proprio: molto versatile, si presenta in 4 versioni Base, Web, Pos e Condominio (per amministratori di condominio) a partire da 5€ al mese. Sfrutta la capillarità della rete postale e un rendimento del 2%.
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