E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento di Banca d’Italia che istituisce la figura dell’Arbitro bancario finanziario (Abf). Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa novità.
Potranno essere sottoposte all’Abf tutte le controversie successive al 1° gennaio 2007 che non comportino richieste di risarcimento superiori ai 100 mila euro.
Per presentare ricorso sarà necessario compilare i moduli che saranno pubblicati sul sito dell’Abf, ma che saranno reperibili anche presso qualsiasi sede della Banca d’Italia.
La documentazione del ricorso va inviata o consegnata ad una filiale di Banca d’Italia che la inoltrerà all’ABF di competenza. Il cliente deve inviare anche copia della documentazione alla sua banca tramite raccomandata con ricevuta di ritorno (o con posta elettronica certificata per le poche banche che ad oggi ne dispongono).
Entro 30 giorni la banca potrà inviare all’Arbitro bancario finanziario le proprie considerazioni sul reclamo. Entro 60 giorni dalla risposta della banca, l’Abf provvederà ad emettere sentenza. Il termine di 60 giorni può essere sospeso in caso occorra approfondire qualche elemento, ma è chiaro che stiamo parlando di un iter che durerà in media meno di 6 mesi per avere risposta.
Il risparmiatore potrà comunque, se non soddisfatto, ricorrere al normale iter giudiziario.
Ci sarebbe da capire che fine fanno invece gli organismi di controllo creati recentemente presso le Prefetture per vigilare sulla disponibilità delle banche a fornire credito a famiglie ed imprese.
Mi sembra che il nuovo organismo crei una vera rivoluzione nei rapporti banca-cliente e possa quindi essere indicato per giudicare qualsiasi controversia fra le parti, sostituendo tutti i precedenti attori di conciliazione.
Non rimane che aspettare che l’iter si completi, sperando che i tempi siano celeri e si possano concludere entro l’anno.
Cosa è l’Arbitro bancario finanziario
L’arbitro è un organismo che si occuperà di tutte le controversie fra banche e clienti. L’organismo sarà composto da 3 collegi che si divideranno le controversie su base territoriale:- Milano per il nord Italia;
- Roma per il centro (inclusa la Sardegna);
- Napoli per il sud (inclusa la Sicilia).
Potranno essere sottoposte all’Abf tutte le controversie successive al 1° gennaio 2007 che non comportino richieste di risarcimento superiori ai 100 mila euro.
Come funziona
Il cliente che ritenga di aver subito un torto dovrà anzitutto farà reclamo scritto alla sua banca (seguendo il processo di reclamo previsto dalla banca stessa). Se dopo 30 giorni dal ricevimento del reclamo, la richiesta è rimasta senza esito, potrà ricorrere all’Abf. Potrà in alternativa chiedere l’intervento ad un’associazione di consumatori che presenterà ricorso all’Abf in sua vece.Per presentare ricorso sarà necessario compilare i moduli che saranno pubblicati sul sito dell’Abf, ma che saranno reperibili anche presso qualsiasi sede della Banca d’Italia.
La documentazione del ricorso va inviata o consegnata ad una filiale di Banca d’Italia che la inoltrerà all’ABF di competenza. Il cliente deve inviare anche copia della documentazione alla sua banca tramite raccomandata con ricevuta di ritorno (o con posta elettronica certificata per le poche banche che ad oggi ne dispongono).
Entro 30 giorni la banca potrà inviare all’Arbitro bancario finanziario le proprie considerazioni sul reclamo. Entro 60 giorni dalla risposta della banca, l’Abf provvederà ad emettere sentenza. Il termine di 60 giorni può essere sospeso in caso occorra approfondire qualche elemento, ma è chiaro che stiamo parlando di un iter che durerà in media meno di 6 mesi per avere risposta.
Che valore hanno le sentenze dell’ABF
Le sentenze dell’Arbitro bancario finanziario sono, a differenza di quelle per esempio dell'attuale Ombudsman, vincolanti per le banche e vanno eseguite entro i termini stabiliti dal collegio giudicante.Il risparmiatore potrà comunque, se non soddisfatto, ricorrere al normale iter giudiziario.
Che cosa succede ai precedenti organi di conciliazione banca - risparmiatore
E’ facile pensare che l’Ombudsman, organismo creato dall’ABI e mai decollato, vada definitivamente in pensione. L’Arbitro bancario finanziario garantisce infatti più autonomia, più celerità ed inoltre, come indicato, le sue sentenze saranno vincolanti.Ci sarebbe da capire che fine fanno invece gli organismi di controllo creati recentemente presso le Prefetture per vigilare sulla disponibilità delle banche a fornire credito a famiglie ed imprese.
Mi sembra che il nuovo organismo crei una vera rivoluzione nei rapporti banca-cliente e possa quindi essere indicato per giudicare qualsiasi controversia fra le parti, sostituendo tutti i precedenti attori di conciliazione.
Non rimane che aspettare che l’iter si completi, sperando che i tempi siano celeri e si possano concludere entro l’anno.
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