Il prossimo 26 settembre 2012 sarà pagata la prima cedola del Btp Italia emesso lo scorso 26 marzo.
Il titolo offre un rendimento pari al 2,45% più l’indice di inflazione Foi calcolato dall’Istat al netto dei tabacchi.
Sulla base dei dati attuali la maggiorazione dovuta all'inlfazione dovrebbe essere pari al 2,7%. La prima cedola semestrale corrisponderà quindi un ottimo tasso lordo superiore al 5% con un rendimento annuo netto del 4,5% circa (rendimento semplice che non considera il reinvestimento delle cedole).
Per ora quindi la scelta del Btp Italia indicizzato all’inflazione italiana risulta una scelta vincente alla luce dell’aumento del costo della vita. trascinato dall’incremento dei carburanti.
Da notare poi come il titolo, dopo aver praticamente quotato sotto la pari (100) grazie al restringimento dello spread Btp Bund ora quota intorno ai 101. Il grafico mostra più di mille parole il recupero effettuato in poche settimane.
Ovviamente il titolo andrà poi valutato su un arco di vita più lungo, ma le prospettive sono buone. Da una parte il miglioramento dello scenario europeo (anche se i rischi e i problemi permangono) dall’altra un’inflazione italiana che sembra destinata ad essere superiore al 2% anche per il 2013.
Il titolo offre un rendimento pari al 2,45% più l’indice di inflazione Foi calcolato dall’Istat al netto dei tabacchi.
Sulla base dei dati attuali la maggiorazione dovuta all'inlfazione dovrebbe essere pari al 2,7%. La prima cedola semestrale corrisponderà quindi un ottimo tasso lordo superiore al 5% con un rendimento annuo netto del 4,5% circa (rendimento semplice che non considera il reinvestimento delle cedole).
Per ora quindi la scelta del Btp Italia indicizzato all’inflazione italiana risulta una scelta vincente alla luce dell’aumento del costo della vita. trascinato dall’incremento dei carburanti.
Da notare poi come il titolo, dopo aver praticamente quotato sotto la pari (100) grazie al restringimento dello spread Btp Bund ora quota intorno ai 101. Il grafico mostra più di mille parole il recupero effettuato in poche settimane.
Ovviamente il titolo andrà poi valutato su un arco di vita più lungo, ma le prospettive sono buone. Da una parte il miglioramento dello scenario europeo (anche se i rischi e i problemi permangono) dall’altra un’inflazione italiana che sembra destinata ad essere superiore al 2% anche per il 2013.
Nessun commento:
Posta un commento