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01/03/11

La BCE alzerà i tassi di interesse nel 2011?


aumento-tassi-interesse-bceLo scorso weekend, dal 25 al 27 febbraio, si è svolto a Verona il  17° congresso Forex degli operatori finanziari. L'evento è organizzato congiuntamente dalle due Associazioni attive nel settore: Aiaf (Associazione italiana analisti finanziari) e Assiom Forex.

L’evento è ormai uno dei più importanti a livello nazionale visto il gran numero di operatori che attira (oltre che di giornalisti). E’ anche l’occasione per ascoltare il primo discorso
ufficiale dell’anno del Governatore di Banca d’Italia.
Esiti e discorsi del congresso Forex li puoi trovare anche sui principali quotidiani, in genere si tratta di discorsi sullo stato dell’economia mondiale e nazionale e sull’andamento del mercato e degli operatori finanziari in Italia.

Quest’anno però appena iniziato il Congresso Forex ha fatto parlare di se per effetto della presentazione di apertura di Giuseppe Attanà, presidente dell’Assiom-Forex:
“I tassi impliciti attualmente presenti sul mercato segnalano due rialzi da 25 punti base nel corso del 2011 per la BCE, il primo verso agosto e l’altro entro fine anno, Nessuna mossa è invece prevista da parte della Federal Reserve” ( la BCE è la banca centrale europea, la Federal Reserve o Fed è quella americana).


Previsioni sui tassi di interesse BCE e motivazioni

A inizio anno la maggioranza degli operatori non prevedeva ritocchi nei tassi di interesse da parte della BCE, successivamente qualcuno propendeva per un primo ritocco dello 0,25% a fine 2011 in virtù del rialzo dell’inflazione di dicembre. Ora come si vede alcune previsioni portano a considerare un possibile rialzo dello 0,50% entro fine anno.
Lo stesso Attanà comunque ha precisato che ci sarà una forte volatilità su queste previsioni in virtù dei fatti recenti e passati (crisi PIGS, rivolte in Nord Africa e crescita del petrolio etc) e che sarebbe opportuno che la Banca Centrale Europea preparasse prima i mercati.

Questa settimana intanto ci sarà la consueta riunione mensile della BCE, non sono attese notizie di variazioni nei tassi ma potrebbero trapelare nuove informazioni sulla politica monetaria perseguita dai banchieri di Francoforte.

Ragioni di politica monetaria pro e contro l’aumento dei tassi

Le previsioni sull’andamento dei tassi BCE nel 2011 non sono mai state così contrastate.

Da una parte c’è chi prevede un rialzo in virtù dei timori di inflazione, ricordando come la BCE sia influenzata dalla cultura tedesca che vede nell’inflazione il principale nemico (a differenza della Fed americana che punta alla crescita economica anche a discapito di una crescita dell’inflazione). Si potrebbe ribattere che l’inflazione europea è soprattutto importata, cioè generata dall’aumento mondiale delle materie prime, per cui un aumento dei tassi avrebbe minore efficacia nel combattere la crescita dei prezzi, ma è anche vero che la BCE già in passato a puntato sempre dritto utilizzando politiche monetarie anti-inflattive.

Le motivazioni contro la crescita del tasso BCE stanno quindi soprattutto nella situazione dell’economia europea e delle banche di alcuni Stati.
L’Europa è il continente che cresce meno a livello mondiale e solo la Germania “tira” grazie all’esportazioni nei paesi emergenti, quelli a maggiore crescita. Una crescita dei tassi frenerebbe ulteriormente la già lenta ripresa continentale.
Ma soprattutto l’aumento dei tassi potrebbe incidere negativamente su paesi e banche dei paesi PIGS, peggiorandone l’indebitamento. Nelle ultime settimane la stessa BCE ha dovuto finanziare banche greche, portoghesi e irlandesi in difficoltà, introducendo quindi liquidità nel sistema finanziario. In una situazione del genere sarebbe incoerente finanziare banche in difficoltà da una parte e aumentare i tassi dall’altra.

Finché quindi permarranno sul mercato situazioni di incertezza è difficile pensare che la BCE possa aumentare i tassi, anche se la visione teutonica della Banca Centrale può sempre sorprendere.

Per chi vuole rimanere su investimenti di breve periodo suggerisco i PcT Che Banca a 4 o 8 mesi che offrono rispettivamente l’1,75 e il 2,01% netto (quest’ultimo tasso equivale al 2,75% lordo su un conto deposito).
In questo modo avrai i soldi entro fine anno in tempo per valutare gli effetti di eventuali rialzi nei tassi. Per aprire i PcT Che Banca devi prima aprire il conto deposito Che Banca (sia il conto deposito che il Pct non hanno alcun costo).

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