Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

21/02/22

Aumento costi conto corrente 2022

Dopo l'articolo introduttivo su come le banche italiane fanno utili record nonostante crisi e pandemia, entriamo più in dettaglio nelle singole voci, prestando ovviamente attenzione a come puoi evitare di "regalare" soldi alle banche. 

Anche nel 2021 sono aumentati i costi dei conti correnti come emerge dall’indagine che Altroconsumo ha condotto per L’Economia del Corriere della Sera, selezionando i migliori prodotti fra circa 400 conti correnti (confronto febbraio 2021 vs. febbraio 2022).

Rispetto al febbraio 2021 l’Indicatore dei costi complessivi annui (Icc) nei conti online e alternativi è salito del 14% a 41 euro per i pensionati con operatività media (189 operazioni all’anno) e del 13% a 34 euro per le famiglie con operatività media (228 operazioni). Nei conti correnti tradizionali la spesa annua è invece salita del 7% per le famiglie, dove il costo ha raggiunto i 145 euro. Più 7% anche per i pensionati, con Icc a 136 euro. Dati ai quali va aggiunta nel caso l’imposta di bollo da 34,20 euro per le giacenze sopra i 5 mila euro. 

Gli unici che si salvano dagli aumenti sono i giovani, che rappresentano per molte banche i nuovi clienti da acquisire. Giovani che solitamente usano Internet e lo smartphone, per cui la filiale rimane spesso un elemento estraneo. Per loro il costo medio con i conti tradizionali è di 71 euro (+1%) e di 23 euro per quelli online (invariato). 

Più in dettaglio sono aumentati i costi dei bonifici: +8,8% quelli in filiale, in media 4,71 euro: ma anche +5,26% quelli online che in media sono di 40centesimi, poco ma segnano una svolta significativa e duratura rispetto al gratis online. Inoltre è ormai sparita la differenza di prezzo fra "stessa banca" e "altra banca". 

Anche il canone della carta di credito è aumentato, +7,4% a 29 euro in media. Il pagamento con il CBill, il sistema per saldare online i debiti con la pubblica amministrazione come le tasse universitari e le multe, è di 1,68 euro in media. 

Per il Bancomat, o meglio carta di debito, rimane stabile la spesa per il prelievo Atm su altre banche (1,49 euro), in attesa però delle novità che potrebbero stravolgere il settore a fronte della decisione Antitrust attesa per aprile (ne parlerò in altro articolo). Proprio la carta di debito, spesso gratuita o inclusa nel canone, è sempre più a pagamento: dai 5 euro una tantum all’emissionedi Bper ai 17 euro annui di Intesa (23 euro se a uso internazionale). 


I tassi chiaramente sono rimasti a zero e non credo ci saranno cambiamenti a breve anche con la risalita dei tassi. 

Come difendersi dagli aumenti

Non sono un fautore assoluto del conto a zero spese. Credo che, almeno finché i tassi di interesse rimangono questi, pagare un canone “onesto” per un conto sia il giusto corrispettivo di servizi resi. Però visto che da anni in Italia ci sono una serie di proposte di conti a zero spese, è anche opportuno valutarle e sfruttarle. 

Negli ultimi anni anche le banche online storiche hanno introdotto un canone mensile o qualche costo in più. Si vedano Fineco, Widiba, WeBank, Chebanca etc. Possono esser comunque buone alternative, soprattutto Fineco che ritengo ancora la banca più completa, se hai bisogno anche di investire senza far trading frequente. 

Per chi ha bisogno di un semplice conto e non vuole spendere rimangono diverse alternative come: 

  • le nuove banche italiane: Illimity, Buddybank di Unicredit, Dots (app banking Bper), Flowe  (Mediolanum), Hype (in pratica un conto completo rappresentato da carta con Iban. Hai anche il cashback sui tuoi acquisti. La versione Start è di fatto un conto completo e gratuito con carta prepagata. La versione Next costa 2,9 euro al mese, con carta di debito, bonifici instantanei e attualmente è in corso una promo per cui regalano 12 mesi di Amazon Prime);
  • le straniere Banca N26, Revolut e BBVA (attenzione, quest’ultime due sono di fatto conti esteri pertanto se non vuoi dichiarare non devi superare la giacenza media di 5.000 euro e il tuo saldo totale su conti esteri non può superare i 15.000 euro). 

Anche il conto di Credit Agricole apribile online è a zero spese. 

Questi conti, per un utilizzo base, con carte di debito per pagamenti e qualche prelievo (a volte con limiti al numero di operazioni mensili ma più che sufficienti), addebito utenze e bonifici online sono sicuramente la migliore soluzione. 

Anzi, visto che molte banche tradizionali fanno ora pagare la carta di debito o i bonifici eseguiti tramite Internet, possono esser un valido secondo conto o persino primo, tenendo eventualmente quello vecchio presso la banca tradizionale solo per backup e operazioni allo sportello. 

Avere due conti, salvo situazioni di utilizzo molto limitato, è la scelta migliore. Anche perché in futuro se una banca effettuasse una modifica contrattuale, si può facilmente chiudere il conto senza dover pensare subito ad aprirne un altro. Inoltre aver due conti ti consente di gestire meglio la liquidità evitando di andar oltre i 5.000 di giacenza media, con conseguente pagamento del bollo. 

Senza quindi troppe ossessioni, valuta le proposte delle banche alternative. E soprattutto valuta i costi del tuo attuale conto. Avrai ricevuto o riceverai a breve con l’estratto conto di fine anno il cosiddetto ICC, un indicatore che riassume i reali costi del tuo conto corrente. Lo dico soprattutto a chi ha un conto da anni presso una banca tradizionale come Intesa, Unicredit etc. Sono infatti queste persone che pagano per la loro passività, come ho ripetuto più volte: in banca più si è fedeli più si paga. 

Se il tuo conto attuale costa troppo, ti fa pagare bonifici pure online o la carta di debito, valutane la chiusura o di no utilizzarlo per i servizi/prodotti a pagamento.E in ogni caso valuta un secondo conto senza spese da utilizzare in alternativa per eventuali operazioni e come backup.

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