Ci si può assicurare contro il terremoto?
In teoria si , ma nella pratica è difficile.
Si è fatto un gran parlare nelle ultime settimane funestate dal terremoto in Abruzzo della possibilità di assicurarsi contro tale cataclisma. Ma come riportato da un articolo di Milano Finanza del 18 aprile 2009 " proteggersi dal terremoto è tutt'altro che semplice, e tantomeno sicuro. Intanto sono pochissime le
compagnie che offrono questo tipo di polizza, almeno ai privati cittadini.
Per Axa la copertura può comprendere anche i danni agli abitanti. La polizza è attivabile su tutto il territorio nazionale comprese quindi anche le zone ad alto rischio sismico. Le altre non coprono questo tipo di rischio, tranne in alcuni casi alle imprese, ma il numero di polizze è contingentato.
In genere la polizza copre fino al 50% delle spese di ricostruzione, poco più di 1.000 euro/mq esclusa la rimozione delle macerie di cui si occupa però lo Stato. I costi variano dallo 0,2 per mille delle zone poco sismiche all'1,5-1,6 per mille di quelle tipo L'Aquila, che nelle tabelle del rischio dell'Ania non figura nemmeno al top. Non poco.
E comunque attenzione: in genere le compagnie fanno poche verifiche al momento della stipula della polizza circa le qualità tecniche dell'immobile, mentre sono attentissime quando si tratta di pagare. Un po' come succede con le polizze sanitarie in caso di difetto congenito, anche sconosciuto al paziente. Verificare che tutto sia a posto spetta quindi al proprietario dell'immobile.
In secondo luogo non esiste un ente certificatore dello stato dell'edificio; quindi se il costruttore ha barato non è così facile scoprirlo. In ultimo, alcuni anni fa il governo Berlusconi aveva proposto l'obbligo di assicurare le case contro le calamità naturali. Allora furono proprio le compagnie a tirarsi indietro, per timore di non farcela. In Francia il problema è stato risolto: lo Stato partecipa sostenendo le compagnie.
A chi intende garantirsi in toto non rimane che affidarsi ai Lloyd's di Londra esperti e pronti a coprire qualsiasi rischio, anche quelli catastrofici.
In teoria si , ma nella pratica è difficile.
Si è fatto un gran parlare nelle ultime settimane funestate dal terremoto in Abruzzo della possibilità di assicurarsi contro tale cataclisma. Ma come riportato da un articolo di Milano Finanza del 18 aprile 2009 " proteggersi dal terremoto è tutt'altro che semplice, e tantomeno sicuro. Intanto sono pochissime le
compagnie che offrono questo tipo di polizza, almeno ai privati cittadini.
Chi assicura contro il terremoto?
Solo Axa e Toro Assicurazioni hanno un prodotto ad hoc. Per entrambe, la copertura è intesa come estensione di una normale polizza casa e non include altre calamità naturali. La costruzione deve rispettare le norme tecniche di legge previste nelle zone sismiche.Per Axa la copertura può comprendere anche i danni agli abitanti. La polizza è attivabile su tutto il territorio nazionale comprese quindi anche le zone ad alto rischio sismico. Le altre non coprono questo tipo di rischio, tranne in alcuni casi alle imprese, ma il numero di polizze è contingentato.
In genere la polizza copre fino al 50% delle spese di ricostruzione, poco più di 1.000 euro/mq esclusa la rimozione delle macerie di cui si occupa però lo Stato. I costi variano dallo 0,2 per mille delle zone poco sismiche all'1,5-1,6 per mille di quelle tipo L'Aquila, che nelle tabelle del rischio dell'Ania non figura nemmeno al top. Non poco.
E comunque attenzione: in genere le compagnie fanno poche verifiche al momento della stipula della polizza circa le qualità tecniche dell'immobile, mentre sono attentissime quando si tratta di pagare. Un po' come succede con le polizze sanitarie in caso di difetto congenito, anche sconosciuto al paziente. Verificare che tutto sia a posto spetta quindi al proprietario dell'immobile.
In secondo luogo non esiste un ente certificatore dello stato dell'edificio; quindi se il costruttore ha barato non è così facile scoprirlo. In ultimo, alcuni anni fa il governo Berlusconi aveva proposto l'obbligo di assicurare le case contro le calamità naturali. Allora furono proprio le compagnie a tirarsi indietro, per timore di non farcela. In Francia il problema è stato risolto: lo Stato partecipa sostenendo le compagnie.
Alternative
Se non sembra possibile assicurare la propria abitazione, si può pensare a ricorrere alle tradizionali polizze assicurative contro gli infortuni alla persona (che coprono anche rischio morte, invalidità e diarie mediche). Normalmente queste escludono la copertura in caso di eventi quali le calamità naturali ma è possibile includerli pagando, ovviamente, un sensibile aumento della tariffa.A chi intende garantirsi in toto non rimane che affidarsi ai Lloyd's di Londra esperti e pronti a coprire qualsiasi rischio, anche quelli catastrofici.
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