Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca

25/06/25

La ricchezza degli italiani decolla ma non sempre nei posti giusti

Nel 2024, la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane  ha tagliato un traguardo storico, superando per la prima volta la soglia simbolica dei 6.000 miliardi di euro, attestandosi precisamente a 6.030 miliardi. Un incremento di oltre 250 miliardi rispetto all'anno precedente, pari a una crescita del 4,3%.

Ma è il confronto con il 2019, l'anno pre-pandemico, a svelare una vera e propria rivoluzione nel modo in cui gli italiani gestiscono i loro soldi. L'incremento complessivo in questi cinque anni è stato di ben 1.367 miliardi, un balzo del 29,3%! Non solo è aumentato il volume della ricchezza, ma è cambiata radicalmente anche la sua struttura, segno di una crescente consapevolezza verso la diversificazione e la ricerca di rendimento. Questi dati emergono da una recente e approfondita analisi della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani).


Meno liquidità, più investimenti: la svolta strategica

Per anni, gli italiani sono stati considerati "liquidità-dipendenti", con montagne di denaro ferme su conti correnti e depositi. Ebbene, questa tendenza sta cambiando. La liquidità, pur rimanendo una componente significativa, ha visto la sua quota relativa diminuire drasticamente: dal 31,1% del 2019 al 26,4% del 2024. Nel 2024 ha toccato i 1.593 miliardi, in leggera crescita rispetto al 2023, ma il messaggio è chiaro: in un contesto di tassi ancora elevati e inflazione persistente, le famiglie cercano attivamente strumenti con maggiore potenziale di rendimento. La realtà però è che questo cambio è ancora insufficiente e lento, avvenuto solo a causa dell'aumento dei tassi e non un vero cambiamento di abitudini. In questo momento tener soldi fermi sul conto è nettamente peggio rispetto a qualche anno fa con i tassi a zero. 


Fondi comuni e obbligazioni: i nuovi protagonisti

Tra i veri artefici di questo cambiamento spiccano i fondi comuni di investimento. Hanno registrato un incremento impressionante del 17,6% solo nell'ultimo anno, passando da 722 a quasi 850 miliardi di euro. Ma la vera sorpresa è la crescita rispetto al 2019: un robusto +28%! Questo dimostra una maggiore fiducia e propensione verso la gestione professionale del risparmio.

Anche il comparto obbligazionario ha vissuto una fase di forte espansione. I titoli di Stato, i bond bancari e quelli esteri sono saliti a 493 miliardi, con un aumento di 62 miliardi nel solo 2024. I*BTP, in particolare, sono passati da 272 a 309 miliardi nell'ultimo anno, e anche i titoli bancari hanno segnato un aumento del 19%.

Anche questi dati segnalano un problema. L'aumento delle obbligazioni, in particolare dei titoli di stato, è più che spiegabile dall'andamento dei tassi di interesse. Meno spiegabile l'andamento dei fondi se non con le pressioni di vendita delle banche. Ripeto il concetto: investite in obbligazioni e ETF, i fondi passivi che costano nettamente meno dei fondi bancari e rendono di più.  


Le azioni volano e le polizze si riprendono

Oggi, le azioni rappresentano la prima voce del risparmio delle famiglie italiane. Il loro valore è salito a 1.755 miliardi, pari al 29,1% della ricchezza finanziaria complessiva, contro il 21,7% del 2019. La crescita nel solo 2024 è stata dello 0,9%, un segnale di tenuta della Borsa nonostante le tensioni geopolitiche e la volatilità dei mercati. È importante notare che questa esposizione azionaria non avviene solo tramite investimenti diretti, ma anche attraverso fondi comuni e altri strumenti gestiti. Si torna insomma al punto di prima. 

Anche le polizze assicurative, dopo anni di stagnazione, hanno mostrato una moderata ripresa. Il loro valore complessivo è salito a 1.132 miliardi, con un aumento del 4,3% rispetto al 2023, sebbene la loro quota sul patrimonio totale sia scesa rispetto al 2019. L'unico comparto in calo netto sono gli strumenti residuali (prestiti, derivati, conti esteri), che scendono a 206 miliardi con una contrazione dell'8,1% su base annua.

 

I dati sono stati letti da  Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi che ha inoltre ribadito il ruolo centrale dei 300.000 lavoratori bancari italiani, considerati i veri interpreti del rapporto di fiducia tra famiglie e sistema del credito. Un'urgenza ribadita è quella di investire in educazione finanziaria diffusa e accessibile a tutti.

Ovviamente ognuno fa il suo mestiere. Ma la realtà è che i bancari non fanno altro che proporre i prodotti della loro banca, non fanno reale consulenza e soprattutto l'interesse del cliente. Ed è normale che sia così, perché la consulenza, alla fine i risparmiatori italiani che seguono i consigli del loro gestore bancario finiscono per pagarla indirettamente e molto cara. Come testimoniano gli utili stratosferici delle banche italiane, i più alti in Europa guarda caso perché da noi sono più alte le commissioni sui prodotti bancari e più bassi gli interessi pagati sul conto. Ripeto il mantra: ci sono tante banche, soprattutto online, con cui potrai risparmiare centinaia di euro all'anno. E se hai un buon capitale da investire pure di più, per imparare le semplici basi leggi per esempio: Impara a investire come i GURU.

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