Nel solo mese di giugno, i fondi stranieri hanno incrementato le loro posizioni sui titoli di Stato italiani di ben 34 miliardi di euro, portando il saldo positivo dall'inizio dell'anno a un impressionante 84 miliardi. Dall'estate del 2023, l'afflusso di capitali esteri ha superato i 230 miliardi di euro, una dinamica che ha giocato un ruolo cruciale nella costante riduzione dello spread con il Bund tedesco. Questa riduzione non è solo un dato tecnico, ma un segnale tangibile di maggiore stabilità e minore percezione del rischio Italia.
Lo Spread si Restringe: Verso la Parità con la Francia?
Il calo dello spread è una delle notizie più positive per l'Italia. Storicamente, lo spread BTP-Bund è stato un barometro della fiducia degli investitori. La sua contrazione indica una maggiore solidità percepita dell'economia italiana. Non solo lo spread con la Germania si è ridotto, ma si sta assistendo a un progressivo avvicinamento anche a quello della Francia, un indicatore di come l'Italia stia recuperando terreno in termini di credibilità e attrattiva sul mercato obbligazionario europeo.
Questa dinamica è il risultato di diversi fattori, tra cui una gestione più oculata dei conti pubblici, prospettive economiche in miglioramento e, appunto, il massiccio interesse da parte di investitori esteri che cercano rendimenti più elevati rispetto ad altri mercati europei, senza percepire un rischio eccessivo.
Il Ruolo Cruciale degli Investitori Esteri per i Prossimi Anni
Il sostegno degli investitori internazionali sarà assolutamente cruciale per l'Italia nei prossimi anni. Il Tesoro si prepara ad affrontare un calendario di emissioni particolarmente impegnativo. Nel solo 2025, sono attesi collocamenti per circa 380-390 miliardi di euro. Anche il 2026 si preannuncia sfidante, con un ammontare netto da assorbire che dovrebbe superare i 100 miliardi.
Questi volumi sono significativi, ma l'Italia non è l'unica ad affrontare sfide simili. Come riportato dal Sole 24 Ore, nei primi sette mesi del 2025, i Paesi dell'Eurozona hanno complessivamente collocato bond governativi per 995 miliardi, circa 30 miliardi in più rispetto all'anno precedente. Il confronto con economie come Francia e Germania rimane favorevole per l'Italia, poiché, pur con volumi assoluti simili o superiori, la loro quota netta da assorbire nel 2026 dovrebbe essere più elevata.
Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, in questo contesto, i BTP potrebbero continuare a beneficiare di condizioni di mercato favorevoli e di un crescente interesse internazionale. Il rischio di finanziamento sul medio periodo è giudicato gestibile, un ulteriore segnale positivo per chi decide di investire nel debito italiano.
L'attrattività dei BTP per gli investitori esteri, unita al calo dello spread e alla prudente gestione del Tesoro, dipinge un quadro promettente per il debito pubblico italiano. Questa dinamica non solo rafforza la posizione finanziaria del Paese, ma offre anche interessanti opportunità per gli investitori che cercano rendimenti solidi in un contesto di crescente fiducia. Ma ti ricordo che in finanza bisogna far attenzione anche al periodo e in questi giorni le tensioni in Francia (ormai decisamente messa peggio del ns paese anche se i rating rimangono generosi) sconsigliano acquisti di titoli europei a lungo termine. Rimani quindi su scadenze medie, valutando poi possibili entrate su durate più lunghe.
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