Con una decisione a sorpresa, probabilmente spinta dalle proteste di piazza per il caro affitti, il primo ministro portoghese Antonio Costa ha annunciato lo stop alla misura delle “zero tasse”, dal 2020 ridotte al 10%, per chi decide di incassare la pensione spostando nel paese la residenza. Costa ha spiegato l’intenzione di far cessare dal 1° gennaio prossimo gli effetti della legge che 14 anni fa aveva aperto le porte ai “retired” di mezza Europa, garantendo esenzione fiscale totale per i «residenti non abituali» con in tasca un assegno previdenziale. L’agevolazione rimarrà a chi oggi già ne beneficia fino alla naturale scadenza decennale.
La misura è stata bollata come un’ingiustizia fiscale oltre ad essere un modo distorto per continuare a gonfiare il mercato immobiliare. Lasciando perder la singolare dichiarazione visto che chi l’ha fatta ha sostenuto la misura fino a ieri, vediamo i possibili impatti.
I prezzi delle case nel paese sono saliti del 78 % tra il 2012 e il 2021, rispetto al 35% nell’Unione Europea. Prezzi ancora in tensione, infatti nel secondo trimestre del 2023 l’affitto medio di una casa è aumentato di un altro 11% su base annua.
E’ chiaro che i rincari non dipendano solo dai pensionati europei. E’ un fenomeno comune quello degli affitti brevi dovuti al boom del turismo e anche in Italia ne vediamo le conseguenze. La misura però potrebbe influire nel render meno appetibile il paese anche perché potrebbe esser seguita da restrinzioni proprio sugli affitti turistici.
A rimetterci quindi saranno sicuramente coloro che stavano valutando di migrare nel paese una volta pensionati. Ma anche chi ha acquistato casa in zone meno appetibili. Certo ora meglio rimanere in stand by.
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