Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

26/11/20

C'è un rischio patrimoniale in Italia?

Si rincorrono sempre più le voci relative a future tasse patrimoniali sui conti correnti e sugli investimenti degli italiani. Nonostante occorra la massima prudenza nell'affrontare questi temi, che possono generare panici finanziari, in Italia escono pure dichiarazioni favorevoli alla patrimoniale di politici ed esponenti del governo che dovrebbero porre più attenzioni a quanto dicono.  Con poi le solite e ormai tardive smentite di routine che riportano tutto alla semplice opinione personale, il che non è che rassicuri e cambi di molto la questione. 

L’idea c’è, inutile negarlo. Semplicemente ora non è il tempo di parlarne, si stanno affrontando altre emergenze e per ora i fondi ci dovrebbero essere, anche se in ritardo. Che ci sia un rischio è indubbio, per molte ragioni. Non è un caso che molti giornali rimarchino continuamente il fatto che gli italiani detengano parecchie risorse sui conti correnti, somme addirittura aumentate nel periodo di lockdown. 


Non è in realtà un fenomeno nuovo. Le motivazioni le abbiamo già viste in passato: tassi bassi sui classi investimenti (titoli di Stato, obbligazioni bancarie e conti deposito), poche alternative di investimento se non quelle più rischiose. E ora più che mai grande incertezza sul futuro. Il tutto non può che convincere molti connazionali ad aumentare la quota dei risparmi (anche perché con le chiusure in casa da una parte si è anche costretti a farlo). 

Questa enorme somma sui conti correnti degli italiani fa molto gola, allo Stato e anche alle banche e a tutto quanto gira intorno al mondo della consulenza finanziaria. E per il risparmiatore crescono solo i rischi di ritrovarsi come Pinocchio di fronte al gatto e alla volpe. 

Di patrimoniale se ne parla ampiamente nel mondo finanziario. Anche se non è un tema all’ordine del giorno, nel senso che non ci sono rischi immediati. Ma è utile non farsi illusioni come quelli che ancora hanno rilanciato la possibilità di cancellazione del debito. Come scrivono sull’editoriale di Altroconsumo Finanza 

“In questi giorni il Governo sta mettendo mano alla prossima manovra. Per ora si spende in deficit, perando nei soldi dell’Europa, ma il Paese è sempre più piegato dalla pandemia, e l’emergenza prima o poi genera misure straordinarie. Una patrimoniale (sulla casa, sui risparmi…) è sempre un evento di cui si parla …” 

“I patti di austerità con l’Europa per ora sono congelati e anche nel 2021 dovremmo godere di ampi margini di manovra, ma prima o poi il conto arriverà. E andrà pagato. Si ritornerà, quindi, a parlare di patrimoniale. Probabilmente non subito (già bisogna dire agli italiani di stare a casa e non puoi pure infilare le mani nelle loro tasche), ma già se ne parla e se ne parlerà. Imu sulla prima casa, aumento del bollo sugli investimenti, tutto è possibile, magari pure un ritocco dell’Irpef per i redditi più alti”. 

In Italia ci si è probabilmente esaltati fin troppo per l’arrivo del recovery fund, come se fossero soldi gratis piovuti dal cielo che risolveranno tutti i nostri problemi. Non è così purtroppo, è solo l'ennesima dimostrazione della superficialità dei nostri media.  Una parte minoritaria dei soldi saranno a fondo perduto (ma occorre ricordare che l’UE non stampa moneta per l'occasione, ma li ricaverà dai fondi versati dai singoli Stati, Italia inclusa, e da future tasse a livello europeo ancora tutte da definire). 

La maggioranza dei fondi del recovery saranno prestiti, soldi che vanno restituiti, né più né meno che il tanto discusso Mes (infatti la Spagna più coerentemente ha detto no ad entrambi). Ci si dimentica che la vera questione non è  se avremo i soldi, ma come li investiremo, se riusciremo a farli rendere e creare una vera crescita, o continueremo a trattarli come spesa corrente, rendite o bonus a pioggia che una volta finiti lasciano solo il buco da coprire. Il rischio reale per noi è di non aver una chiara idea di come usare questi fondi e perdersi in grandi dichiarazioni di principio su temi come sostenibilità e digitalizzazion che ora vanno di moda ma sono vuoti se non si dà loro un pratico contenuto e una credibile attuazione. 

L'Italia partiva già da una situazione sfavorevole ed è stato uno dei paesi più colpiti dalla pandemia sia dal punto di vista sanitario (al momento siamo il 4° paese al mondo per morti in proporzione alla popolazione, più dei tanto criticati Usa e Brasile) che economico (con Spagna e Francia ce la giochiamo per chi avrà il maggior calo di Pil in Europa). Ovvio che ora non abbiamo margini di errore, ma non mi pare che ci sia la piena consapevolezza sia tra i politici che i cittadini.

Per ora andiamo avanti sapendo che nessuno sarà così cattivo da chiederci il conto sotto emergenza. Ma da fine 2022 la musica inizierà a cambiare. Non credo nel default italiano, ma ci sono molte cose che ci si avvicinano. Si paventa a volte la Troika e il rischio è simile. Vale a dire di esser in qualche modo commissariati, con Istituzioni esterne che impongono al paese le riforme e i tagli. Non è detto che queste riforme siano sempre negative, ma in ogni caso sono subite e imposte da altri (per es. i 75 miliardi di tagli alla sanità degli ultimi 10 anni sono il frutto di queste politiche del "ce lo chiede l'Europa").  

E una patrimoniale è certamente auspicata dalla UE. In Germania ancora oggi c'è la convinzione (anche se non è più vera da qualche anno) che gli italiani abbiano più risparmi degli stessi tedeschi. E non pensate, come fanno credere certi politici, che una patrimoniale riguarderà solo i "ricchi". I fondi sarebbero ampiamente insufficienti.  Del resto tutti gli italiani hanno pagato il "prelievo Amato" così come tutti pagano il bollo su conti e investimenti. Qualcuno potrebbe esser anche favorevole ad una patrimoniale, ma a monte c'è il fatto che non cambierà nulla se i soldi continuano ad esser "sprecati". Per questo dovremmo porre più attenzione a come useremo il recovery fund piuttosto che a quando arriverà.

Attenzione ai consulenti bancari e finanziari

C'è un'altra categoria che punta ai soldi sui conti degli italiani. Sugli investimenti nei prodotti del gestito (fondi di investimento e polizze vita) banche e società di promotori finanziari hanno un guadagno tranquillo di almeno il 2% annuo. Ovvio che 1.600 miliardi siano una bella torta. E non a caso noto che si sta utilizzando il rischio patrimoniale come un'esca. Su una nota rivista dedicata ai consulenti finanziari si legge che "trasferire parte del patrimonio all’estero è consigliabile solo per valori elevati, un consiglio è di ridurre le giacenze di liquidità per mitigare i rischi estremi di prelievo".  L'articolo riporta considerazioni corrette, però alla fine sembra far intendere la necessità che il cliente investa (ovviamente nei prodotti gestiti) per ridurre il rischio di patrimoniale. E questo è un tema che alcune persone potrebbero sfruttare per convicervi.

Evitate di cadere in queste trappole, è il classico sistema di generare paura per spingere una persona ad un'azione che in una situazione normale non farebbe.  Concordo che lasciare troppi soldi sul conto non sia ideale salvo grossi progetti in vista. Ma ci sono comunque alternative migliori dei costosi e inefficienti prodotti di investimento consigliati in banca. Dai vari conti depositi per chi vuole stare un po’ più tranquillo agli Etf per chi vuole affacciarsi alla Borsa diversificando e rivolgendosi a tutto il mondo con poca spesa. Come già indicato, se in banca ti consigliano un loro fondo, tu piuttosto chiedi l’analogo Etf. Alla prova dei fatti si è dimostrato più sicuro e redditizio. 

Non occorre andare nel panico quindi, perché questo porta solo ad azioni sbagliate. Occorre però rimanere vigili e informati. Ti lascio con alcuni libri utili allo scopo: 

1 commento:

  1. guardo raramente la TV. e se posso non la accendo. Ma ora è accesa e su Rete 4 si sta parlando proprio di questo.

    Una di cui neanche so il nome, dice che la proposta di cui si sta parlando ora è dello 0,2% e che quella Amato che fu dell0 0,6% fu insufficiente quindi ora ce ne vorrebbe una, a suo dire, ALMENO DEL 5%! con franchigie molto basse.

    Come dicevi tu, tra un terrorismo mediatico e l'altro, chi dovrebbe fare attenzione a cosa dice è invece chiamato ad intervenire a briglie sciolte.

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