Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

11/03/19

Investire a rate (PAC) - pro e contro

Marco mi chiede informazioni sui PAC (Piani di Accumulo di Capitale), pro e contro e quanto investirci. Partiamo con il descrivere questa formula di investimento.

PIC e PAC

Queste due sigle indicano semplicemente le modalità di investimento di un capitale:
  1. PIC: tutto in una volta;
  2. PAC: a rate periodiche, es. un tot al mese

E’ evidente che la scelta dovrebbe derivare anzitutto dal capitale a disposizione. Se si dispone già di una somma corposa, magari derivata da eredità, liquidazione, disinvestimento etc. è più semplice investirla in una volta, nel caso suddivicendola su più strumenti.

La modalità PAC è una formula adatta a chi vuole risparmiare ogni mese una parte del reddito investendola per il futuro. Si tratta in genere di piccole somme, anche 50-100 euro, con l’obiettivo di sforzarsi a risparmiare e costruire un capitale nel medio-lungo periodo.


Pro e contro


I Pac sono spesso spinti dai consulenti bancari e finanziari in quanto permettono anzitutto di fidelizzare il cliente. Ma sono utili ai risparmiatori?

Partiamo dalla teoria finanziaria. Chi spinge i PAC sostiene che consentano di investire poco per volta diversificando così il timing di investimento e riducendo di conseguenza il rischio (analogamente a quando si diversifica tra più struementi finanziari).  La teoria di fondo è che siccome è impossibile indovinare il momento giusto per investire (market timing), investendo un po’ alla volta si riducono i rischi di sbagliare.

Effettivamente investire gradualmente è tendenzialmente meno rischioso che investire tutto in una volta sola. Senza entrare in esempi complicati, è evidente che se quando investo il mercato poi cresce sempre, il PIC si dimostrerà una soluzione migliore. Viceversa se il mercato perde.
Ma in una situazione normale con mercati altalenanti, mediamente il PAC consente di ridurre il rischio di perdite, in particolare riduce la perdita massima. Con il PIC invece si possono ottenere guadagni maggiori (se si indovina il momento in cui entrare) ma a fronte di rischi più alti.

In sintesi la formula PAC presenta due ordini di vantaggi: uno riduce i rischi, due smussa i blocchi psicologici tipici dell'investitore medio:

  1. investire gradualmente comporta rischi inferirori rispetto a un PIC, soprattutto nel breve periodo. Nel medio-lungo il risultato atteso tende comunque ad avvicinarsi;
  2. il PAC ha un effetto psicologico positivo sul risparmiatore. Anzitutto si sente confortato dal "metter via" qualcosa ogni mese per il futuro. Inoltre lo distoglie dal problema della scelta market timing: molti rimangono fermi in attesa di cogliere il momento giusto ed investire diventa così un momento di tensione. Farlo gradualmente riduce lo stress e quindi i blocchi psicologici. Si generano meno tensioni: se il mercato cala dopo il primo investimento, si sarà paradossalmente quasi soddisfatti perché si sa che poi si investirà ad un prezzo inferiore. Considerando che quasi la totalità dei risparmiatori teme le perdite, questo è ovviamente un grandevantaggio. Vero però che poi, proseguendo nell’investimento, se si è in perdita l’effetto tende a calare.

Premesso questo comunque la scelta dovrebbe derivare anzitutto dalle somme a disposizione. Se si ha già un capitale pronto da investire, non ha senso farlo poco per volta. Meglio piuttosto diversificare su più strumenti, al massimo partire subito con il 50% e poco dopo investire il resto (ma questa è solo una soluzione psicologica che non ha molto senso finanziariamente).
Se poi si investe con cognizione di causa, investendo su titoli sottovalutati, a maggior ragione si dovrebbe investire in modalità PIC. Questo è il pensiero per esempio di Warren Buffett, ma ovviamente pochissimi risparmiatori possono permettersi di seguire il suo metodo.

Sicuramente però per la maggior parte delle persone, specie i giovani, riuscire a risparmiare qualcosa per il futuro è importante e di fatto il PAC "costringe" a farlo.

I costi

Il vero limite di questa tipologia di investimento sono i costi. Occorre prestare attenzione alle commissioni che si pagano all’ingresso. Se sono fisse (o in percentuale ma con un minimo), possono pesare molto dato il piccolo ammontare dei versamenti. Per es. una commissione fissa di un solo euro avrà un forte impatto su versamenti di 50 o 100 euro( 2 e 1%) che vanno a ridurre sia il rendimento che il capitale investito.

In genere i costi del PAC sono superiori a quelli di un PIC. In simili casi ti conviene optare per un PAC con versamenti meno frequenti, ad esempio ogni tre/quattro mesi, anziché ogni mese, aumentando di conseguenza l'importo del versamento.

Verifica attentamente i costi e valuta la concorrenza, anche online, piuttosto che fidarti ciecamente della tua banca (che tra l’altro consiglierà sempre i soli fondi di investimento della casa).

1 commento:

  1. Ciao Luca ,
    Un articolo sulle piattaforme peer to peer landing europee? Mintos, Bondora, Twino, Grupeer, ecc?
    Grazie
    Giulio

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