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27/11/17

Prestito auto dal concessionario, non sempre conviene

Il prestito auto oggi si fa sempre più dal concessionario. E' infatti normale che, al momento del preventivo, venga proposto il finanziamento, solitamente tramite la società finanziara della casa automobilistica. Il finanziamento è addirittura frequentemente spinto tramite sconti e servizi accessori (es. offerta di assicurazioni o accessori inclusi) tanto che ormai un'auto su due è acquistata a rate.
Per i concessionari questo tipo di promozioni sono classiche e normali esche per i consumatori utilizzzate per incentivare l'acquisto, mentre la società automobilistica non solo vende di più ma ottiene anche un'ulteriore fonte di ricavi.


Il prestito concesso in una concessionaria rientra nel cosiddetto "prestito finalizzato", come quello di cui puoi usufruire quando acquisti un bene a rate presso la grande distribuzione. In pratica in questo tipo di operazioni gli attori sono tre (anche se tutta la trattativa si svolge tra concessionario e cliente):
  1. la finanziaria eroga il denaro
  2. la concessionaria vende l'auto e riceve i soldi non dal cliente ma dalla finanziaria
  3. il cliente acquista l'auto a rate e rimborsa il prestito alla finanziaria. 
Solitamente è previsto il pagamento di un anticipo e poi il resto è pagato con una serie di rate periodiche per rimborsare il prestito (in genere in un periodo medio di 3-5 anni). Il paradosso è che oggi spesso l'acquisto in contanti in un'unica soluzione viene scoraggiato proponendo un prezzo più alto o viceversa offrendo sconti e incentivi a chi fa il finanziamento. Questa politica avviene soprattutto se a erogare i prestiti sono le finanziarie delle case automobilistiche (e ormai praticamente tutte ne hanno una).

L'acquirente è quindi attirato da incentivi e sconti, ma anche dalla confusione con cui viene proposta l'offerta. Faccio l'esempio di un lettore che mi ha scritto per chiedermi un parere.
La proposta prevedeva un anticipo e poi un finanziamento per una somma minima di 7.500 euro. Finanziando l'acquisto si riceveva uno sconto (corrispondente ad un kit accessorio gratuito), l'estensione della garanzia e la copertura assicurativa per furto per 3 anni.

Il primo problema è la mancanza di trasparenza e la confusione con cui l'offerta è descritta. Il finanziamento infatti viene presentato come un'occasione, senza però fornire tutti gli elementi per il calcolo. Inoltre, sapendo che l'italiano mediamente è ritroso a indebitarsi, viene proposta la possibilità di estinguere il finanziamento in anticipo, anche solo dopo 6 mesi. Ma qui non viene spiegato tutto!

Riprendiamo il nostro esempio precedente. L'acquirente è portato a credere che il finanziamento sia di 7.500 euro, tanto che molti (l'ho constatato dai forum su Internet) credono che poi basti estinguere il finanziamento per questa somma e portarsi a casa sconto e incentivi. La realtà è molto diversa. Di fatto il finanziamento copre non solo i 7.500 euro, ma anche il costo delle assicurazioni, le spese del kit accessorio (che equivalgono allo sconto fatto), le spese di istruttoria e  una polizza vita a protezione del finanziamento.  Quindi di fatto il cliente non si indebita per 7.500, ma per una somma ben maggiore su cui paga gli interessi ed una commissione di incasso rata.

Caso 1: pago 7.500 in contanti ma non ho l'assicurazione auto di 300 euro per 3 anni e pago il kit accessorio di 900 euro.
Caso 2: finanzio 7.500 euro a cui aggiungo il costo dell'assicurazione di 900 euro (3 anni) più spese che vengono finanziate per un valore di circa 900 euro più una polizza da 250 euro e 300 di istruttoria Su questa somma complessiva (circa 9.850) pago anche gli interessi.

Di fatto quindi non c'è convenienza nel fare il finanziamento (come dimostra il Taeg), anche se l'acquirente è portato a credere di aver ottenuto uno sconto (in realtà il confronto andrebbe fatto anche valutando se l'offerta assicurativa della casa è migliore di quella che l'acquirente potrebbe ottenere altrove).

Il problema principale è la mancata trasparenza delle offerte. Nonostante il prestito finalizzato rientri nella normativa sul credito ai consumatori e dovrebbe quindi rispettare precise regole. In particolare  la proposta dovrebbe esser fatta tramite il cosiddetto "Secci", un documento standard che contiene tutte le informazioni utili a capire i costi e confrontare l'offerta con altre.  Tramite il Secci per esempio si può conoscere l'importo totale dovuto dal consumatore, un importo che include tutte le spese e gli interessi. Confrontando quindi questa cifra con quella che si verserebbe pagando in un'unica soluzione, ci si accorgerebbe immediatamente che nel caso precedente alla fine si paga di più.

Ciò non toglie che il finanziamento a volte possa essere vantaggioso. Quando ti propongono un prestito auto quindi fatti dire con precisione i pro (sconti e incentivi inclusi) e i contro (spese e interessi). E soprattutto richiedi la consegna del modulo Secci dove troverai tutte queste voci e potrai fare immediatamente il confronto.
Altro punto di attenzione: verifica che nelle spese non siano incluse polizze accessorie a protezione del debito. Queste polizze sono facoltative e puoi sempre recedere entro 14 giorni (inoltre, se estingui il debito, deve esserti rimborsato il premio residuo non goduto).

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