Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

19/06/17

Aumento dei costi del conto corrente. Come difendersi

aumento canone conto corrente
Recentemente ho scritto in merito all'aumento del canone dei conti correnti che Intesa Sanpaolo introdurrà dal prossimo 1 agosto. In generale sono colpiti tutti i conti correnti storici di Intesa come Zerotondo, che non prevedeva canone, e Conto Facile. Le stime dell'Istituto sono che circa un terzo dei correntisti saranno interessati da questo aumento. Se non hai ricevuto alcuna comunicazione scritta, ricordati che potrebbe essere arrivata tra le comunicazioni online disponibili tramite il servizio di Home Banking.

Intesa Sanpaolo giustifica l'aumento con i costi di deposito presso la BCE, che da mesi fa pagare un interesse negativo pari a -0,4% sulle somme depositate.
Personalmente la ritengo una semplice scusa per giustificare l'aumento.
Le banche infatti, visto i tassi di mercato al minimo, sono alla ricerca spasmodica di nuovi modi per aumentare i ricavi per far crescere la loro redditività. Una strada è aumentare il prezzo e quindi i ricavi dei nuovi prodotti in vendita (cosa che Intesa ha già fatto introducento il nuovo conto XMe), ma è una strada lenta in quanto ovviamente produce effetti solo man mano aumenta lo stock di questi prodotti.

E' invece molto più veloce ed efficace la strada di aumentare il prezzo dei prodotti già venduti, ovviamente molto più numerosi. Ma oggi le banche non possono manovrare facilmente queste spese. Le banche infatti possono effettuare manovre unilaterali (il cambio delle condizioni contrattuali senza accordo con la controparte, vale a dire il cliente) solo con un giustificato motivo. Giustificato motivo che non è sempre semplice da trovare, per questo si nota molta fantasia e un po' di faccia tosta nei motivi addotti dalle banche.

Gli aumenti sono giustificati?


Le banche italiane sono quelle che più di tutte hanno beneficiato del TLTRO, tramite cui le banche ricevono finanziamenti dalla Banca Centrale Europea a tasso zero, o persino al tasso sui depositi presso la Bce, ovvero pari a -0,4%, in certi casi.
Le banche italiane hanno ricevuto prestiti per un valore superiore a 250 miliardi, quasi un terzo del totale.

aiuti bce banche italianae

Il gruppo Intesa Sanpaolo ha partecipato qualche mese fa all'ultima operazione di finanziamento Tltro II da parte della Bce per un importo di 12 miliardi di euro, portando il totale complessivo dei finanziamenti ricevuti all`importo massimo richiedibile di circa 57 miliardi.
In soldoni: Intesa rivendica come giustificato motivo i maggiori costi dei depositi in BCE, ma si dimentica di citare i favori (finanziamenti) ottenuti sempre dalla BCE. Un po' come sostenere che le perdite sono nostre, i guadagni solo miei.

Anche Deutsche, Banco e Ubi aumentano

Il rischio ovviamente è che ora altre banche prendano la stessa scusa per effettuare aumenti, come già successo in precedenza per un altro caso: il salvataggio di 4 banche, tra cui Etruria e Banca Marche.

Anche i clienti di Deutsche Bank hanno ricevuto l'avviso che a fine giugno gli saranno addebitati 24,32 euro una tantum per coprire i versamenti della banca al Fondo nazionale di risoluzione legato alla disciplina sul bail-in (per i quattro gruppi falliti nel 2015, Cariferrara, Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti).

Una mossa un po' in ritardo (si tratta appunto di fatti di novembre 2015) e che copia quanto fatto da altri Istituti con la medesima motivazione:
  1. il Banco Popolare, che a fine 2016, ha applicato ai suoi correntisti una spesa di liquidazione di 25 euro;
  2. Ubi Banca che, sempre a fine 2016, ha aumentato di 12 euro il canone annuo dei conti correnti a privati e di 24 euro quello alle imprese.
Il secondo caso è anche più imbarazzante perché di fronte ad un costo una tantum, Ubi Banca ha applicato un aumento permanente. Inoltre, lo stesso gruppo bancario ha poi acqusito per un solo euro le tre principali banche salvate depurate di tutti i debiti incagliati che sono andati sul groppone del fondo bancario ma anche del contribuente (tramite la Cdp che aderisce al Fondo Atlante). In sostanza Ubi Banca ha fatto pagare ai correntisti una spesa una tantum con un ricavo permanente nonostante poi dall'operazione di salvataggio abbia conseguito alla fine pure un guadagno (o almeno presume di farlo in base a quanto ha scritto nel suo piano).

Di tali aumenti si è anche occupata la Banca d'Italia che ha richiamato gli Istituti bancari al rispetto dei criteri di trasparenza e correttezza. Lo stesso governatore Ignazio Visco ha chiesto agli istituti di riesaminare le variazioni decise da gennaio 2016, procedendo, nel caso, anche alla restituzione delle somme prelevate. Ovviamente al momento nessun Istituto sembra voler tornare sui suoi passi.

E una conferma della presenza di rincari arriva da varie analisi dsugli ISC (indicatore sintetico di costo) di un campione di conti correnti per le famiglie dei principali istituti italiani ed esteri attivi in Italia. L'ISC  è un indicatore, calcolato secondo metodologia omogenea fissata dalla Banca d'Italia, che permette di capire quanto costa mediamente un conto corrente e di confrontare tra loro i vari prodotti.
Tra i conti correnti che, rispetto alla rilevazione di gennaio, hanno registrato un aumento dell'Isc ci sono quelli di Bnl (gruppo Bnp Paribas), Cariparma (Credit Agricole) e Ubi Banca.

Cambiare banca


Di fronte a questi rincari si più sempre scegliere di cambiare banca.
In Italia da questo punto di vista siamo anche (per una volta) fortunati perché ci sono molte proposte di conti correnti a zero spese e con tanti servizi a basso costo o gratuiti. Eppure pochi ne approfittano!

L'entità di risparmio ottenibile passando da un conto all'altro può arrivare a 100 euro, con picchi di 180 euro, come risulta dall”ultima analisi dell'Antitrust sui costi dei servizi bancari in Italia.

Da anni è attiva la procedura di portabilità dei conti correnti (un'operazione simile alla surroga sui mutui), ma pochi la sfruttano. A breve entreranno in vigore anche alcune novità che renderanno questa procedura più sicura e rapida.

Siccome questo articolo è già lungo, ne pubblicherò a breve un altro su come funziona questa procedura e quando può essere applicata. Non è comunque una procedura obbligatoria per cambiare banca, quindi nulla ti vieta nel frattempo di aprire già uno dei conti a zero spese consigliati (o quanto meno di guardarti intorno).  Per esempio un cliente Intesa può avere un conto in più (che tanto non costa nulla) su cui spostare la liquidità, in modo da ridurre la giacenza media sotto i 2.000 euro (soglia che al momento fa scattare l'aumento del canone).

In pratica sto scrivendo una serie di articoli sul tema, ho deciso che ripeterò il più possibile due concetti.
Primo, una frase recuperata dal web che sposo in pieno:
Parliamoci chiaro, se al giorno d’oggi pagate ancora per aprire un conto bancario, per avere una carta di debito o per fare un bonifico, sappiate che state regalando dei soldi a qualcuno. Con quello che offre il mercato, non esiste proprio, ed è ora che vi guardiate intorno.
Secondo, la solita lista dei conti online (con eventuali promo in corso) riportati in ordine alfabetico:
  • Che Banca! Puoi scegliere tra il conto Digital (a zero spese, con bancomat incluso e pure senza bollo) o conto Yellow (canone 24 euro annui azzerabile con operazioni quali accredito stipendio e addebito bollette. Bollo a carico banca per il 2017).
  • Conto Corrente Arancio conto a zero spese comprensivo di bancomat e carta di credito gratuiti. Interesse del 3% sui vincoli a 6 mesi se accrediti lo stipendio
  • Fineco: conto a zero spese con bancomat. Il migliore per chi vuole fare trading
  • Hello Bank: conto a zero spese. In corso promozione, 150 euro di buono Amazon per chi apre il conto
  • Youbanking: conto a zero spese con bancomat, si può operare anche nelle filiali del Banco
  • WeBank: conto a zero spese. In corso promozione: se richiedi il deposito titoli (gratuito), hai 1.000 euro in commissioni di trading e l'azzeramento del bollo sul dossier (fino a 1.000 euro di imposta di bollo)
  • Widiba: conto a zero spese con bancomat e carta di credito gratuiti. Ha in corso una promo che offre buoni Amazon fino a 500 euro per chi apre il conto e vincola per 6 mesi (al tasso dello 0,9%) almeno 3.000 euro.
ps. se ti è possibile condividi questo articolo sui social, può essere utile anche ai tuoi amici. Grazie!

8 commenti:

  1. Salve Luca io personalmente la ringrazio per come riesce in parole semplici a spiegare quesiti e sotterfugi delle banche .
    Io ho seguito il suo consiglio subito mi sono attivato e ho aperto un nuovo cc con youbanking tutto a zero spese .Non ho richiesto la portabilità ma appena ho tutto canalizzato sul conto nuovo farò l'estinzione .Grazie per l'impegno che mette a disposizione di tutti noi specie da chi la segue da anni .
    Se possibile colgo l'occasione per chiederle un parere sul conto deposito RENDIMAX ???
    Cordiali saluti

    RispondiElimina
  2. Mi associo doverosamente ai ringraziamenti.
    Svolge davvero opera meritoria
    Saluti
    Alberto

    RispondiElimina
  3. salve Luca
    colgo anch'io l'occasione per ringraziarla e le chiedo un parere su contoadesso (Credit Agricole); da quanto scrivono sul loro sito sembrerebbe a canone 0

    RispondiElimina
  4. Mi unisco anch'io ai ringraziamenti, perche' tra il mare di informazioni economiche e finanziarie, non sempre trasparenti, che si trovano in rete, sei quella di riferimento per chi come me non e' "pratico" della materia.

    RispondiElimina
  5. Ciao Luca,
    Mi interessa la argomento PIR (= Piani individuali di Risparmio).
    Ho visto le offerte in online di qualche società specializzata( Arca, Eurizon, Zenit,ECC.) ma trovo che ci siano costi improponibili.
    Commissioni di ingresso, costi gestione elevati, commmissioni in performance.
    È possibile che ci siano società che applichino costi concorrenziali?
    È possibile fare un PIR da soli autonomamente?
    Oppure è possibile un PiR non usando i fondi , ma gli ETF?
    Grazie per quanti più spunti saprai lanciarmi.
    Con stima.
    Giulio

    RispondiElimina
  6. Grazie a tutti. Rispondo in breve
    1) nulla da dire su Rendimax, non conosco i tassi attuali ma è un buon conto deposito e Banca Ifis è affidabile e solida
    2)Conto Adesso di Credit Agricole è in effetti un'altra opzione a canone zero (solo se usato online)
    3) sui Pir ho già scritto un articolo, consigliando per ora di attendere proposte più convenienti e magari fai-da-te. E' comunque un argomento ampio, scriverò un articolo a breve con le varie offerte. Per ora ti anticipo che ci sono un paio di proposte fai-da-te ed è possibile usare ETF con queste proposte.

    RispondiElimina
  7. Grazie Luca ,
    Attendo ulteriori dettagli.
    Giulio

    RispondiElimina
  8. Gentilissimo Luca, a me è capitata proprio la cosa di cui lei parla nell'articolo. Io sono cliente della Cariromagna appartenente al gruppo Intesa SanPaolo.Io preciso, ho un conto commerciale essendo titolare di una rivendita di generi di monopolio. Sono passata da zero spese ad un costo di gestione di 22,50 euro mensili. Cosa fare al riguardo, oltre al fatto di guardare altrove? Grazie, Gab.

    RispondiElimina