Banca del Rispamio

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01/06/15

Quale Irs e euribor applicare al mutuo?


mutuo 2015

Il mercato dei mutui è in netta ripresa. I dati differiscono in base alle fonti ma concordano su un trend fortemente in crescita.

Per Abi, che misura un campione pari a circa l’80% del settore bancario, le erogazioni dei mutui casa sono in crescita di ben il 55,2% rispetto al 2014, con oltre 11 mila miliardi di euro finanziati nei primi 4 mesi dell’anno.  Anche se occorre sottolineare come, in base ai dati di Mutui Online, oltre un finanziamento su due sia una surroga o sostituzione.

Attenzione agli indici Irs e Euribor

tasso irs euribor
Il mercato è sempre dominato dai mutui a tasso variabile che rappresentano il 63% del totale. Sono in deciso aumento i mutui a tasso fisso che ad aprile hanno superato il 40% (contro il 16% di aprile 2014).

Questo grazie alla discesa degli indici a cui sono parametrizzati i tassi fissi, vale a dire gli indici Irs, che hanno fatto segnare i minimi storici. L’Irs a 20 anni per esempio è sceso persino allo 0,70% ad aprile.

Attenzione però che molte banche applicano l’indice del giorno precedente la stipula. Per cui se  vai oggi in banca negozi in realtà solo lo spread mentre l’indice verrà fissato alla stipula.  E visto che i tempi di erogazione non sono ovviamente brevi, il tasso finale può cambiare di molto.

Per esempio se entravi in banca il 20 aprile con l’Irs allo 0,70%, stipulando dopo un mese ti saresti ritrovato con un indice pari all’1,30%, lo 0,60% in più. Attenzione quindi a definire questi aspetti fin da subito, per evitare sorprese.
In particolare se stai facendo una surroga  perché potresti persino ritrovarti con un tasso finito non così conveniente rispetto al tasso del finanziamento originario.

Altro elemento da valutare riguarda il tasso variabile, i cui indici Euribor (a 1 e 3 mesi) sono scesi in territorio negativo. La maggioranza delle banche non ha mai considerato questa ipotesi, per cui, in mancanza di una chiara indicazione nel contratto, lo spread sarà eroso dall’indice.  Esempio: spread 2% e indice euribor 1 mese –0,05% comporta un tasso finale dell’1,95%.

Alcune banche stanno introducendo modifiche nei fogli informativi e nei contratti per evitare che l’indice negativo riduca lo spread (per esempio lo ha già fatto Unicredit). Presta quindi attenzione a questo fattore e ricorda che, se il tuo contratto è precedente a tale modifica, non sarà comunque impattato e godrai quindi del beneficio dell’indice negativo.

Su Mutui Online potrai non solo fare un veloce confronto delle offerte, ma troverai proposte più vantaggiose rispetto alle filiali. E’ infatti su questo portale che le banche si fanno concorrenza, mentre in filiale troverai proposte standard.

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