Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

15/04/12

Prestito sociale Coop perché non conviene

prestito-sociale-coopIn base ai dati di Banca Italia a fine 2010 la raccolta delle Coop ammontava a 15,7 miliardi di euro suddivisi fra oltre 1,5 milioni di soci. Una raccolta effettuata tramite il cosiddetto prestito sociale Coop, una formula di investimento simile per certi versi ai libretti di risparmio o ai conti di deposito ma con notevoli differenze.


Caratteristiche e tassi del prestito sociale delle Coop

Come rilevato  da un’inchiesta pubblicata sul Sole 24 Ore Plus di febbraio i tassi offerti dal prestito sociale sono ridotti se paragonati a prodotti analoghi.

Come mostrato nella tabella seguente i tassi oscillano fra lo 0,65% e il 2,5% massimo (i dati sulle consistenze sono relativi a dicembre 2010, i tassi a gennaio 2012 quando i rendimenti dei Bot erano ai massimi).
prestito-sociale-coop-interessi

Tali rendimenti sono al lordo della ritenuta fiscale del 20%. Inoltre si è in attesa di un pronunciamento dell’Agenzia delle Entrate perché la ritenuta rischia di essere a titolo di acconto, e in tal caso il reddito dovrebbe essere dichiarato sul 730 per l’eventuale compensazione.

I tassi di interesse del prestito sociale non risultano quindi concorrenziali con i titoli di stato (tassati al 12,5%) e nemmeno con le offerte dei buoni postali e soprattutto dei conti di deposito.

E soprattutto i rendimenti sono nettamente inferiori all’inflazione, che attualmente supera il 3%.  A questo livello di inflazione, se versi 10.000 euro sui depositi delle Coop porterai a casa nella migliore delle ipotesi il 2% netto perdendo quindi oltre l’1% di potere di acquisto. Per essere chiari: con l’inflazione al 3,3% ti ritroverai tra un anno con 10.200 euro ma un potere di acquisto di 9.870 euro. Se in termine nominali hai guadagnato, in termini reali stai perdendo soldi, ti sei impoverito a vantaggio di qualcun altro.

Sicurezza e rischi del prestito sociale

Si potrebbe pensare che il basso interesse offerto dal prestito sociale sia dovuto ad una maggiore sicurezza dell’investimento.
Ma questa tipologia di libretto non ha alcuna garanzia, a differenza dei conti deposito tutelati dal Fondo di Garanzia  (fino a 100.000 euro per intestatario) o dai buoni postali o i Bot garantiti dallo Stato.

Il valore di questi depositi è pari al doppio del patrimonio delle Cooperative e spesso supera il fatturato. Le Coop possono fallire e in questo momento i loro bilanci evidenziano le difficoltà (l’articolo del Sole riporta diversi casi di Coop in perdita). Del resto il loro business è legato soprattutto all’edilizia e alla grande distribuzione, settori che risentono pesantemente della crisi.
Recentemente sempre sul Sole 24 Ore sono stati pubblicati i dati di una delle più grandi società cooperative, la Coop Adriatica, che senza operazioni straordinarie avrebbe chiuso il bilancio in perdita nel 2010. C’è poi il precedente della Coop di Argenta fallita con 3 mila soci finanziatori e 80 milioni di euro di prestiti sociali ora in tribunale per la liquidazione.

Le Coop spesso non sono soggette ad obblighi di trasparenza contrattuale come le banche, spesso non hanno bilanci pubblici. E’ perciò difficile valutare il loro equilibrio finanziario e la buona gestione del denaro prestato. Il problema è che seppur a carattere cooperativo queste sono ormai vere e proprie società che poco hanno a che fare con il sociale, basti pensare alle loro dimensioni  e alle operazioni di finanza in cui sono coinvolte (per esempio la recente vicenda Unipol – Fondiaria).

Opinione sul Prestito sociale Coop

Come evidenziato il rapporto rendimento – rischio di questi strumenti di risparmio è fortemente a loro sfavore nei confronti di tutte le principali forme alternative di investimento.

Riepilogando:
  • minori interessi
  • maggiore rischio
  • minore trasparenza
Occorre poi aggiungere il fatto che in base alla nuova legge antiriciclaggio i prelievi e i versamenti non possono essere effettuati per contanti se superano i 1.000 euro.

Su Banca del Risparmio ho ripetuto spesso lo slogan “Non regalare soldi alle banche”, ma questo motto deve valere per tutti, anche per le Coop. Salvo che il tuo prestito sociale abbia interessi veramente concorrenziali e sia proposto da una Coop solida con bilanci certificati e pubblici, non c’è alcuna ragione né finanziaria né di buon senso per lasciare i soldi su questi depositi.

Ci sono molti depositi online come InMediolanum (dal 4 al 4,6%) o Conto Arancio (3,5%) che offrono rendimenti superiori con le tutele del sistema bancario italiano. Se sei restio ad operare online ti suggerisco You Banking (4,25%, conto deposito del Gruppo Popolare di Verona, quarto gruppo bancario italiano), dovrai solo compilare la richiesta online e potrai poi terminare l’apertura in filiale. Al limite ricorri al vecchio Bot o ai buoni postali fruttiferi, sono tutti strumenti finanziari con un rapporto rendimento-rischio ben superiore al prestito sociale Coop.

Ricorda l’esempio dell’inflazione, ti stai impoverendo ogni giorno che passa lasciando i tuoi soldi depositati  sul libretto della Coop.

8 commenti:

  1. Il Prestito Sociale Coop non può essere paragonato al sistema bancario, sono due cose diverse. Sarebbe come paragonare i tassi di rendimento offerti da BancaEtica con le altre banche.
    Dietro la decisione di un investimento nel Prestito Sociale Coop ci sono ideali e speranze (nessuno immagina che sia tutto oro, sia chiaro) che certamente non possono essere riposte nel sistema bancario!
    Non c'è il fondo di garanzia bancario, ma c'è Coop Italia che garantisce la solidità del capitale Coop.
    Inoltre, il valore di questi depositi rispetta la normativa statale, per cui...
    Infine, depositare alla Coop non equivale ad essere invasi da continue telefonate per cercare di convincere nuovi clienti a fare investimenti assurdi o accendere mutui.
    Non possono le scelte delle persone essere dettate sempre e soltanto dal dio denaro!

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  2. grazie Gianluca,
    non so se tu sia un lettore di questo blog, nel caso saprai che sono molto critico con il sistema bancario.
    Premesso questo non posso che essere totalmente in disaccordo con te. Sarà che non vivo più di ideali ma non considero le Coop come qualcosa che si possa avvicinare all'idea di sociale. Alcune Coop sono più simili a multinazionali che a cooperative. Sono quelle stesse coop che tempo fa cercarono di scalare BNL e oggi puntano a Fondiaria per costituire la prima compagnia di assicurazione auto in Italia (altro settore che critico spesso). O che regolarmente partecipano ad ogni grande appalto in Italia, a partire dalla TAV. Sulla garanzia delle Coop ho già spiegato come sia debole, come dimostra il caso di Argenta dove i lavoratori hanno perso il posto e i soci sono in tribunale sperando di rivedere i soldi investiti.

    Personalmente non mischio il sociale con gli affari. Vuoi fare del bene e non guardi solo al dio denaro. Bene! Allora investi al meglio i tuoi soldi e gli interessi li dai a una Onlus di tua fiducia che ti spiega come li userà.

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  3. Bisognerebbe distinguere le coop edilizie (il mercato edilizio è in crisi, quindi è ovvio l'investimento è rischioso!) e le coop di consumo che non sono mai fallite.
    Coop Adriatica è la maggiore cooperativa di consumo in Italia per numero di punti vendita (175), con trend in crescita: nel 2013 è prevista l'apertura di 35 nuovi punti vendita. Tutti i bilanci del gruppo COOP sono pubblicati on-line e votati nelle assemblee dei soci.

    Dal 1° gennaio 2013 gli interessi del prestito sociale di COOP Adriatica sono:
    - 1,50% (1,20% netto) per depositi fino a € 15.000
    - 2,50% (2,00% netto) da € 15.000,01 a € 25.000
    - 3,50% (2,80% netto) da € 25.000,01 a € 35.000

    Non ci sono spese di gestione (salvo la ritenuta fiscale di legge 20% sugli interessi maturati) e le somme sono sempre disponibili nei giorni di apertura del supermercato, cioè tutti i giorni della settimana (anche il sabato, la domenica e in quasi tutti i giorni festivi tranne Natale e Pasqua) dalla mattina dalle 8.00 del mattino alle 20.00 di sera (fino alle 22.00 negli ipermercati). E' possibile pagare la spesa con accredito sul libretto di prestito.
    Aprendo il libretto con un versamento minimo di € 500, viene consegnato subito un buono-spesa da € 25.
    Oltre al socio intestatario, è possibile delegare ad operare altre 2 persone (anche non soci).

    Quindi, tutto sommato, appare un buon compromesso per chi vuole investire con semplicità piccole somme (max € 35.000) e mantenere sempre la liquidità a portata di mano.

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  4. Recentemente il Sole Plus ha dedicato tre servizi al prestito sociale delle Coop evidenziandone tutti i problemi.
    1. mancanza di trasparenza
    2. i soldi acquisiti dai clienti sono stati investiti in azioni Mps e Unipol e perfino in derivati (prodotti addirittura proibiti alle banche cooperative)
    3. i bilanci di molte coop (anche quelle di consumo) sono in perdita per la parte operativa, alcune rimangono in utile solo grazie alla componente finanziaria. E' come se Apple perdesse dalla vendita di telefonini e tablet ma guadagnasse raccogliendo soldi a tassi convenienti e li reinvestisse per guadagnarci sopra. Pura speculazione e soprattutto alto rischio: se gli investimenti vanno male, salta tutto. Un'azienda, di qualsiasi tipo, deve tenersi in piedi con la sua attività tipica, non con la finanza

    C'erano poi altri punti ma mi fermo qui.
    Anche il metodo a scalare degli interessi è un metodo ingannevole. Lo fanno anche le poste con i bfp 3x4. Così come lo hanno fatto alcune banche come Unicredit o Bnl, su cui ho già scritto sconsigliando i prodotti in questione. Nel caso da te indicato una persona media è portata a credere che su 35.000 euro percepirà un tasso lordo del 3,50% mentre il vero rendimento lordo è 2,35%.
    A questi tassi il prestito coop è ridicolo! Il fenomeno non è diverso dalle banche che piazzavano le loro obbligazioni ai clienti a rendimenti inferiori ai btp.

    In soldoni: rendimenti bassi, ancora di più se si considerano i rischi (ricordo che non c'è nemmeno un fondo di garanzia). I conti deposito online al confronto sono molto meno rischiosi e offrono rendimenti superiori. Non c'è confronto!

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  5. la legge sul riciclaggio nè vieta versamenti oltre 999,99 euro nè vieta prelievi olte 999,99 euro SE NON C'E' SCAMBIO TRA PERSONE. La tracciabilità è certa, appunto dalle scritture che indicano che il soggetto è il medesimo.
    Si parla di massimi sistemi e fiscalità, ma si omette sempre di leggere le "leggi". Ognuno le vorrebbe interpretare come vuole (anche i numeri!). Posso capire quando i signorotti bancari e banchieri le interpretano a loro favore, ma non comprendo sciocchezze interpretative mischiate in un contesto contro le banche. Semmai andrebbe evidenziato che le banche errano ad applicare la legge antiriciclaggio come a loro piace. Fineco, per esempio opposto, non ha mai fatto problema nè nel versare nè nel prelevare cifre anche superiori a 1500,00 euro (unica scrittura).

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  6. Leggi qua per maggiori informazioni sulla legge antiriciclaggio.

    In ogni caso Fineco agisce correttamente, tramite il circuito bancario infatti non esistono limiti di prelievo o versamento visto che tutto è tracciato.

    Viceversa la Coop non è (era) assimilabile ad una banca, per cui eventuali prelievi o versamenti in contanti non erano a norma. La coop infatti non rendiconta i suoi movimenti ad alcuna autorità.

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  7. la coop almeno da qualcosa,le banche ( salvo quelle online ) che dano niente,solo spese e zero interessi almeno che uno non sia un riccone

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  8. se cerchi anche nelle banche tradizionali trovi zero spese e buoni interessi. Un'ottima via di mezzo è youbanking, lo apri online ma poi puoi operare in filiale. Ottimi tassi, zero spese.

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