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25/03/12

Rendimento Btp Italia 2,45 più inflazione

btp-italia-rendimentiOggi, 26 marzo 2012, chi ha sottoscritto il Btp Italia lo vedrà nel proprio portafoglio. Il collocamento di questo nuovo titolo di stato è stato sicuramente un successo, la richiesta è stata infatti molto sostenuta e pari a 7,3 miliardi di euro. Colpisce soprattutto il fatto che l’80% della domanda venga dal cosiddetto mercato retail, vale a dire i piccoli risparmiatori italiani.

Non è stato invece indicato quanti fra questi hanno optato per l’acquisto direttamente online e quanti si sono affidati ancora allo sportello bancario o postale.

Il rendimento reale del Btp Italia

Giovedì scorso il Tesoro ha inoltre ufficializzato il tasso reale del Btp Italia, salito al 2,45%, superiore quindi al minimo di 2,25% ufficializzato qualche giorno prima. Un aumento del rendimento positivo visto che già il precedente tasso di interesse era molto competitivo. Probabilmente si è anche voluto sfruttare l’effetto lancio in previsione di futuri collocamenti.

Il rendimento del Btp Italia sarà poi determinato dal tasso di inflazione (indice FOI italiano) dei prossimi 4 anni. Occorre rilevare che anche con un’inflazione media del 2%, il tasso di interesse sarà di circa il 4,5% lordo, che sale di un ulteriore 0,1% annuo se si manterrà il titolo fino a scadenza grazie al premio fedeltà.
Per fare un paragone il Btp tradizionale di pari scadenza offre un rendimento di quasi un punto percentuale inferiore.

Titoli indicizzati all’inflazione

Il Btp Italia ha rappresentato (e rappresenterà visto che ci saranno in futuro nuove emissioni) l’occasione per inserire nel portafoglio degli italiani una quota di titoli indicizzati all’inflazione.
Finora le alternative c’erano ma con qualche difetto:
  • il Btpi è indicizzato all’inflazione europea
  • i buoni postali indicizzati all’inflazione presentano un tasso reale limitato.
Il Btp Italia ha colmato i difetti di entrambi offrendo un buon tasso reale e proteggendo dall’inflazione domestica.

Nel frattempo, anche se lo spread si è rialzato nell’ultima settimana, i rendimenti dei titoli di stato a breve sono scesi. Per scadenze inferiori a 3 anni in questo momento è meglio scegliere i conti di deposito (alcuni di questi stanno riducendo i tassi di interesse, che rimangono comunque superiore al 4% lordo).

2 commenti:

  1. una buona soluzione quindi!

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  2. Considerando che l'inflazione rimarrà alta, con molta probabilità, per tutto il 2012 e il 2013, (se ci sarà l'aumento dell'iva ad ottobre si infiammerà ancora di più)credo proprio che il rendimento è davvero ottimo, il 2,45% è un 2,14% netto, e come nell'articolo, anche solo un inflazione al 2% è un 1,75% netto, totale 3,89% (ma un inflazione media del 2% nei prossimi 4 anni è un'utopia, sarà di sicuro più alta!!) è un investimento che si può tranquillamente prevedere con un rendimento oltre il 4% netto.

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