Banca del Rispamio

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08/01/10

Aumento di capitale Unicredit: che fare?

Aumento-capitale-unicredit Sono stati finalmente definiti i termini per l’aumento di capitale di Unicredit.

Unicredit ha deliberato un aumento di capitale di 4 miliardi di euro.
Da lunedì 11 gennaio 2010 il titolo Unicredit verrà scisso in due componenti:

  • la vecchia azione Unicredit;
  • il diritto di opzione, diritto che consente di esercitare l’aumento.
Saranno concesse 3 azioni ordinarie di nuova emissione per ogni 20 azioni ordinarie o di risparmio possedute. Quindi se per esempio hai 1000 azioni Unicredit potrai comprarne tramite l’aumento altre 150.

Il prezzo di acquisto delle nuove azioni è di 1,589 euro, di cui 0,500 di valore nominale e 1,098 a titolo di sovrapprezzo. Le nuove azioni godranno degli stessi diritti delle vecchie per cui parteciperanno all’eventuale dividendo relativo all’anno 2009.

Che cosa puoi fare

Se hai in portafoglio azioni (sia ordinarie che di risparmio) di Unicredit hai due possibilità:
  1. partecipare all’aumento di capitale esercitando i diritti d’opzione;
  2. non partecipare all’aumento vendendo i diritti d’opzione.

Aderire all’aumento di capitale Unicredit
Dovrai recarti presso l’intermediario dove hai in deposito i titoli Unicredit (se è una banca online potrai aderire secondo le procedure predisposte dalla tua banca, normalmente via fax) per esercitare i tuoi diritti di opzione e firmare il modulo di adesione. Puoi farlo dall'11 gennaio 2010 al 29 gennaio 2010.

Non aderire
Dovrai vendere i tuoi diritti di opzione, hai tempo dall'11 gennaio 2010 al 22 gennaio 2010 (attenzione alla data finale che è diversa dal caso precedente). Puoi vendere i diritti d’opzione presso la banca dove li hai in deposito o anche online se disponi di un servizio di trading online.
Ovviamente puoi scegliere una via intermedia, vale a dire esercitare alcuni diritti e venderne altri. Presta attenzione alle scadenze.

I miei consigli

La scelta di partecipare o meno dipende solo da te: se credi nel titolo e hai ulteriore liquidità da investire puoi aderire, viceversa puoi cogliere l’occasione per alleggerire la posizione. Inutile chiedere suggerimenti ad altri, sta a te decidere su queste basi.

Il prezzo d’acquisto delle nuove azioni è di 1,589 euro, come dichiarato dagli amministratori di Unicredit si tratta di uno sconto di circa il 29% rispetto alle quotazioni del 6 gennaio dedotto il valore teorico (3/20) del diritto d’opzione . Uno sconto allineato a quanto fatto in questi mesi da altre istituzioni finanziarie europee in operazioni simili.

I termini dell’aumento di capitale di Unicredit hanno confermato le previsioni della vigilia, la Borsa sembra aver colto positivamente la notizia: il titolo Unicredit ha chiuso al fixing delle 17.30 con un +2.36%.

Se hai titoli Unicredit lascia un commento su cosa pensi di fare o per domande…
Se decidi di non aderire all'aumento di capitale o se hai liquidità da investire, puoi valutare l'offerta dei conti deposito online.

2 commenti:

  1. complimenti per il bell'articolo, forse ho capito qualcosa in più...
    colgo l'occasione per segnalare il mio blog che tratta di tutt'altro argomento ma può interessare:
    http://cucinapiemotese.blogspot.com

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  2. mario sull'articolo dedicato all'aumento enel mi ha chiesto:
    "se io adesso compro delle opioni unicredit e partecipo a l'aumento di capitale avro le corrispondenti azioni a 1,589 ma quando riaprira il titoo ammetiamo a 2.30 io avro fatto un guadagno di 0,70 centesimi x azione?"

    mi spiace ma nel tuo ragionamento c'è un errore di fondo. Per comprare un'azione ti servono 6,67 diritti di opzione (3 azioni ogni 20 possedute, 20/3 = 6,67 in quanto ogni azione posseduta dà un diritto). Per esempio alle 17.30 di oggi il titolo unicredit ha chiuso a 2,2025 mentre il diritto di opzione unicredit 0,0915. Quindi tu dovresti comprare 6,67 diritti a 0,0915, ossia 0,61 euro. Aggiungi a questo il prezzo dell'azione unicredit acquistabile con l'aumento, 1,589 euro e ottieni 2,199, cioè ottieni praticamente il prezzo dell'azione quotata.

    Quando ci sono aumenti operano sempre operatori, gli arbitraggisti, che non pagando commissioni sfruttano le lievi differenze di prezzo e così facendo vanno a pareggiare i valori del titolo e dei diritti.

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